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MESSINA – Raciti:”Avevo detto ad Antonio che sarebbe toccato a lui”. Ragusa: “Questa vittoria vale più di qualche promozione”

Sono intervenuti in sala stampa i protagonisti di questa salvezza del Messina e hanno voluto parlare insieme, Antonino Ragusa e Ezio Raciti. Da un lato un tecnico entusiasta per aver centrato la seconda salvezza consecutiva con i biancoscudati, dall’altro un emozionatissimo Nino Ragusa, autore del goal salvezza che ha fatto letteralmente esplodere il “Franco Scoglio”.

Raciti: “Quest’anno avevo detto ad Antonio che sarebbe toccato a lui. Lo scorso anno fu Peppe Rizzo, anche lui messinese, a siglare la salvezza.    Dico grazie a tutti i ragazzi ed al pubblico che è di un’altra categoria. Hanno dimostrato di valere una categoria maggiore della Serie C.  Ragusa non doveva dimostrare nulla, ha un curriculum che parla per lui e l’ha dimostrato nel momento in cui serviva. Ha guidato sempre lo spogliatoio, non si è mai tirato indietro e tante volte ingiustamente non è stato gratificato come meritava. Nino in prima persona ci ha messo la faccia. Vorrei tutti i ragazzi accanto a me, se non c’è tutto il gruppo che lavora bene non si arriva a questo risultato. Siamo arrivati ad una salvezza partendo da 11 punti, eravamo terzi in classifica nel girone di ritorno. I play out sono state due partite difficili ma siamo riusciti ad ottenere una salvezza figlia dei nostri sacrifici. Il futuro dipende dalla società, l’unica cosa che consiglio è di non disperdere questo patrimonio- squadra.

Ragusa: “Non era facile gestire quanto fatto ad un certo momento della stagione. Sono contento per tutta la squadra, per tutto lo staff, la soddisfazione è tanta. In certi momenti la gara è stata dura, la Gelbison è una squadra che si è fatta rispettare in entrambe le partite. Oggi la nostra forza è stata di crederci sempre, ho detto a tutti che il goal sarebbe potuto arrivare anche alla fine. Sono soddisfatto della prestazione di tutti i ragazzi. L’abbiamo preparata bene ed anche approcciata per come dovevamo, abbiamo anche rischiato ma alla fine siamo qua a festeggiare la nostra vittoria. La soddisfazione che mi ha dato questa vittoria vale anche più di qualche promozione, oggi avevo un’adrenalina e un senso di appartenenza importante in campo. Dopo il goal ho avuto un momento di buio, mi sono messo a correre perchè volevo andare sotto la curva a festeggiare. Non so quante persone c’erano ma è stato veramente bello. Ho voluto fare una corsa liberatoria, è stato un momento di puro godimento. Alle volte abbiamo messo da parte il lato tecnico per far prevalere quello umano. E’ stato giusto raccogliere quanto seminato. Solo se hai dei grandi uomini fai una rincorsa così.”