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L’ottava giornata conferma il dominio del Catanzaro ed i problemi per il Messina

@lucaguarnera

Nell’ottava giornata di campionato, contraddistinta da ben 5 pareggi, si registra in vetta alla classifica la prima fuga; il Catanzaro vince per 3 a 2 contro una coriacea Viterbese. Partita che sembra mettersi subito in discesa col vantaggio lampo del centrocampista greco Sounas poi, a sorpresa, arriva la reazione degli ospiti con Polidori che sfrutta un’incertezza della difesa calabrese e, nel secondo tempo, i laziali passano addirittura in vantaggio con lo splendido tiro da fuori del difensore Monteagudo. Ma, il Catanzaro non si perde d’animo e dimostra ancora una volta di essere una corazzata riuscendo a ribaltare la partita,  grazie ai suoi panchinari di lusso: il centravanti di scorta Cianci e il fantasista Curcio, calciatori che sarebbero titolari in quasi tutte le altre squadre di C.

Cade il Crotone allo Zaccheria di Foggia, i pitagorici provano invano a portarsi in vantaggio, ma i satanelli offrono una prova di orgoglio davanti ai propri tifosi e vincono grazie alla rete del bomber albanese Vuthaj. Vittoria che dimostra come il Foggia si trovi momentaneamente in basso alla classifica, non certo per mancanza di qualità e tecnica tra i giocatori ma, probabilmente per altri fattori che,  una volta risolti, riporteranno la squadra del neo tecnico Gallo, in zone più nobili della classifica. Crotone che, invece,  mastica amaro e  viene raggiunto dal Pescara. I biancazzurri battono in scioltezza il fanalino di coda, Fidelis Andria che, complice alcuni gravi errori difensivi, si scioglie come neve al sole sotto i colpi della coppia gol, Lescano e Cuppone, attaccanti che stanno trascinando il Pescara verso un campionato di alta classifica.

In zona playoff, tanto equilibrio e risultato ad occhiali negli scontri diretti tra Turris e Monopoli e tra Virtus Francavilla e Latina.

Nell’anticipo delle 12.30 altro pareggio, stavolta ricco di reti tra Monterosi e Giugliano: 2 a 2 il risultato finale,  con i laziali che si fanno raggiungere due volte dai campani. Protagonista ancora una volta il pifferaio Piovaccari, altra rete per il bomber tanto rimpianto dai tifosi del Messina.

Frena l’Avellino al Partenio, 1 a 1 contro il Cerignola. Dopo il vantaggio di Trotta su rigore, i campani si fanno inopinatamente raggiungere, a ridosso del novantesimo, da un Cerignola ridotto in 10 uomini. In gol ancora una volta il bomber Malcore, implacabile cecchino d’area di rigore. Risultato che costa la panchina a Taurino, il cui posto viene momentaneamente preso dal tecnico della primavera ed ex attaccante del Messina, Raffaele Biancolino.

Vince il Taranto contro la Juve Stabia. Solita partita capuanesca,  dove il tatticismo la fa da padrone e le occasioni da gol si contano col contagocce,  ma col Taranto abile nel finale a sfruttare un’ingenuità del difensore Peluso, rigore (forse generoso) ed espulsione. Dal dischetto Romano non sbaglia, poi ci pensa il giovane bomber La Monica a chiudere il match.

Nel posticipo serale, il derby tra Picerno e Potenza si conclude sul 2 a 2, con gli ospiti che si portano sul doppio vantaggio con i gol di Caturano e Di Grazia, ma poi si fanno rimontare dai padroni di casa, anche a causa della doppia espulsione dei difensori Matino e Girasole. Di Esposito e Novella le reti per i padroni di casa.

Infine, il Messina che perde in casa contro la sorpresa Gelbison che, con un budget normale e dopo aver cambiato tecnico, viaggia a vele spiegate in zona playoff, trovando il quarto successo consecutivo, grazie a una perla su punizione dell’ex Fornito. Il Messina invece sprofonda; la squadra biancoscudata, dopo le prime discrete prestazioni, sembra in una fase di continua involuzione. Una rosa costruita, ancora una volta, in modo non adeguato, le cui lacune erano apparse evidenti fin dal precampionato, lacune che non sono state colmate nemmeno sfruttando la possibilità di ricorrere al mercato degli svincolati. Non si comprende come un tecnico esperto del calibro di Auteri abbia accettato un incarico in queste condizioni, tecnico che adesso sembra sia pure lui entrato in confusione. Dopo aver utilizzato per tutta la fase precampionato il suo storico 3-4-3, nelle ultime settimane ha variato una infinità di moduli, dal 4-3-3 al 3-5-2 senza riuscire a trovare il bandolo della matassa. Anche perché il problema di questa squadra non sembra essere legato al modulo di gioco, ma alla scarsa qualità della rosa, sulla cui costruzione il giudizio del rettangolo di gioco è risultato impietoso. Oggi, martedì 18, si torna in campo, il Messina è atteso da uno scontro salvezza contro il fanalino di coda Fidelis Andria, partita nella quale il tecnico Cudini si gioca la panchina. Il timore dei tifosi messinesi è che la squadra biancoscudata possa far resuscitare anche l’ultima squadra della graduatoria, la speranza, invece, è quella di risvegliarsi da questo incubo, e vedere finalmente un Messina capace di vincere e convincere una piazza stanca di sconfitte, amarezze e cocenti delusioni.