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Tanto va la gatta al lardo…Il Viminale denuncia il sindaco De Luca. La replica del primo cittadino di Messina

I comportamenti del Sindaco di Messina Cateno De Luca non sono passati inosservati, anzi l’eccesso di visibilità, nonostante molte rimostranze contro le inefficienze del “sistema Italia” siano fondate, ha portato il Viminale a rispondere con una denuncia perché  alcuni comportamenti sono stati definiti censurabili sotto il profilo della violazione dell’articolo 290 del Codice penale (Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate).

Il Ministro Lamorgese ha sottolineato che “Proprio in una fase emergenziale in cui dovrebbe prevalere il senso di solidarietà e lo spirito di leale collaborazione, le insistenti espressioni di offesa e di disprezzo, ripetute per giorni davanti ai media da parte del primo cittadino di Messina all’indirizzo del ministero dell’Interno, appaiono inaccettabili, e quindi censurabili sotto il profilo penale, per il rispetto che è dovuto da tutti i cittadini – e a maggior ragione da chi riveste una funzione pubblica anche indossando la fascia tricolore – alle istituzioni repubblicane e ai suoi rappresentanti”.

Arriva anche la replica del primo cittadino di Messina: “Signor ministro, se questo è un avvertimento per il sottoscritto ne prendo atto ma vado avanti, perché non è pensabile che chi sta sopra le nostre teste possa continuare a dileggiare i Comuni, i sindaci e la popolazione. Lei, signor ministro ha dichiarato il falso nel comunicato del 23 marzo, quando ha annunciato a tutta l’Italia che i problemi nello Stretto erano stati risolti”.

Forse farebbero bene entrambi, in questo momento di emergenza,a concentrarsi sulle vere esigenze, ognuno per le proprie competenze, come evitare gli spostamenti da un comune all’altro senza preoccuparsi di avvisare le autorità competenti per far rispettare la quarantena all’arrivo o, dall’altro lato, pensare di fornire il proprio comune di mascherine, guanti ed attrezzature per la respirazione assistita, oggi non sufficienti ed, in seguito, colpire chi si è macchiato di infettare la comunità scientemente. Mentre lo Stato metta in atto le misure d’aiuto per le famiglie in difficoltà economica, compiutamente faccia arrivare i soldi a chi non ha la possibilità di andare ad acquistare semplicemente quanto serve per imbandire una tavola.