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Protocollo Covid – Proviamo a fare chiarezza

La disciplina nella doppia materia Covid – Sport è davvero complessa ed il calcio non è esente da questa matassa in cui ci è finita ieri, per la seconda volta dopo la gara di Coppa Italia contro la Juve Stabia, il Messina. Subito le voci si sono rincorse, anche tra gli stessi addetti ai lavori e la stampa, riguardo alla positività di un membro del gruppo squadra che avrebbe potuto portare alla richiesta di un rinvio della gara ma chi conosce il nuovo regolamento sapeva già che ciò non sarebbe potuto avvenire. Il perchè è presto detto ed è proprio il motivo per cui vi portiamo dentro la matassa del “Protocollo Allenamenti e Gare FIGC”

Datato Ottobre 2020 e revisionato in data 12 Gennaio 2021, ad oggi è il documento ufficiale unico a recare delle disposizioni materia di “casi di posività riscontrati nel gruppo squadra“. Caso di positività che può essere individuato attraverso i “Test antigenici validati da studi scientifici che ne abbiano dimostrato elevata accuratezza e sensibilità, obbligatori entro le 48/72 ore antecedenti la disputa della gara”.

Adesso veniamo alla vicendeladdove il Test rilevi la presenza del virus SARS-CoV-2, l’atleta dovrà essere considerato un “contagio”, andrà posto in isolamento/quarantena e non potrà essere schierato in campo. In caso la positività derivi da un test antigenico rapido, sia il soggetto “positivo conclamato” che quello “debolmente positivo” dovrà essere considerato a tutti gli effetti un “contagio” ed essere sottoposto ad un test molecolare PCR di conferma.

Che fare in questo caso allora con gli altri atleti risultati negativi?

Per lo svolgimento delle gare, invece, si richiama quanto previsto dalla circolare del Ministero della Salute del 18 giugno 2020, tuttora valida, che prevede – unitamente all’isolamento del soggetto interessato – l’esecuzione per tutto il Gruppo Squadra dei test per la ricerca del virus SARS-CoV-2 (anche con Test antigenico rapido) il giorno della gara programmata a seguito dell’accertamento del caso di positività, in modo da ottenere i risultati dell’ultimo tampone entro 4 ore per consentire l’accesso allo stadio e la disputa della partita solo ai soggetti risultati negativi al test. Al termine della gara, tutto il Gruppo Squadra che ha avuto contatti stretti con il caso confermato riprende il periodo di quarantena fino al termine previsto.

Ecco, quindi, perchè la partita si è giocata e non è stato possibile procedere ad un rinvio che sarebbe stato possibile richiedere solo e soltanto se la società avente l’atleta positivo (in questo caso il Messina) nel secondo giro di tamponi, effettuato prima dall’inizio del match, avesse riscontrato altre positività tali da non consentirle di poter portare 11 giocatori a referto.