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Personaggi Serie D | Fc Messina, “piccoli già grandi”, il talento di Pietro Jr Santapaola

Sono in tanti a credere che, il segreto per diventare campioni, non ha l’obbligo di attitudine o di qualità sopra le righe, ma solo allenamento duro e instancabile, c’è invece chi sostiene che il talento abbia la meglio su tutto, a prescindere dall’impegno e dall’applicazione che s’impiega sulla preparazione formativa. Ma c’è, anche, chi riesce a soddisfare entrambe le scuole di pensiero, giovanissimi atleti che riescono ad amalgamare la genialità di doti innate al sudore e alla dedizione di un lavoro, serio e professionale, fatto di rinunce, rischi e sacrifici. Come nel caso, del giovanissimo calciatore Pietro Jr Santapaola, classe 2003, da inizio stagione tra le fila del Fc Messina, squadra con cui ha avuto l’onore, di esordire in serie D, alla tenera età di 15 anni. Una maglia, che non potrà di certo scucire dalla pelle, perché porta i colori e lo stemma della propria città, la bandiera della sua gente, lo stendardo degli affetti più cari. Un sogno ad occhi aperti, che non sembra farlo lievitare più di troppo, perché Pietro Jr, tiene saldi i piedi per terra, e da l’impressione di un veterano, fuori e dentro il campo. Non ama parlare troppo, le sue risposte sembrano quasi telegrafiche, preferisce ascoltare ed apprendere, senza tralasciare il fatto, che in mezzo al campo, il divario con i compagni, ben più grandi, si riduce al minimo. Insomma, profilo basso e nessuna premura, i tempi giusti stanno per arrivare, e anche se piovono complimenti e lusinghe, lui dolcemente sorride e risponde così: “sono molto felice di tutti i complimenti che ricevo ogni giorno e  ringrazio tantissimo la società che mi sta mettendo nelle condizioni di poter crescere, nonostante la mia giovanissima età”.

Voluto fortemente dal patron Arena, il messinese Santapaola, si è integrato al meglio nel progetto giallorosso, anche se finora è stato impiegato solo in quattro occasioni. Il ragazzo fiducioso e senza pressioni per quelle che saranno le prossime chance a disposizione, si limita soltanto a ringraziare di quanto fatto dal presidente e parlare del rapporto con il mister, che sembra dei migliori: “stimo moltissimo il presidente Arena, perchè mi ha dato l’opportunità di crescere e di mettermi in mostra nonostante la mia giovanissima età – e aggiunge – finora sono state quattro le presenze stagionali, spero che sarò capace di ritagliarmi dello spazio nelle prossime partite e, senza dubbio, mister Gabriele è davvero in gamba e dimostra tanta esperienza, e soprattutto mi tiene costantemente in considerazione”

All’interno del gruppo, è capitan Giuffrida la figura che predilige principalmente, ma via via elenca tanti giocatori con il quale ha stretto un buon rapporto, a dimostrazione di un ambiente sereno e cordiale per qualunque età, ancor di più per un ragazzetto che vive bene lo spogliatoio e difficilmente incontra ostacoli e antipatie: ho legato molto con Giovanni Giuffrida che mi ha dato e mi dà grandi suggerimenti per crescere, e ancora Carbonaro, per poi arrivare a Marchetti, ma bene o male con tutti vado d’accordo”.

Una dedica speciale tutta per capitan Giuffrida, sarà la grande capacità comunicativa del leader della squadra, o sarà il ruolo o  sarà quella fascia! Quel pezzo di stoffa che è già un cimelio nella carriera di Pietro Jr. Già, perché di traguardi il piccolo Santapaola ne ha già collezionato in quantità e prestigio. Non capita di certo a tutti, di aver indossato la maglia azzurra, a volte anche i più grandi campioni sono rimasti esclusi da questo supremo privilegio, figuratevi se a 15 anni, puoi già raccontare, non solo di convocazioni,  ma di presenze e soprattutto di un ricordo indimenticabile quella fascia al braccio indossando la maglia della nazionale: “E’ stupenda la sensazione di vestire la maglia azzurra, è un esperienza magnifica, e spero che tutti quelli che meritano un giorno possano vestirla. Ringrazio soprattutto il mister Sanfratello, una grande persona, che mi sostiene sin dal primo ritiro e  penso e spero che presto possa ripartire con lui per la nazionale italiana”.

Tanta roba per un ragazzo, che visti i trionfi, soprattutto personali, si candida al primo premio nella rubrica “piccoli già grandi”. Un calciatore davvero interessante, non solo per la giovanissima età, ma per le doti tecniche, quelle di un centrocampista completo, che può giocare di destro e di sinistro, che predilige impostare il gioco ma è forte e tenace anche in fase di rottura, anche se stavolta, finalmente si sbottona un po’ e sul ruolo che vorrebbe ricoprire, ci spiega: “quello che vorrei ricoprire è il trequartista, perché mi piace e m’ispiro a tanti giocatori in quel ruolo, ma mi adatto come mezz’ala perché   mister Gabriele, all’occorrenza mi fa giocare lì e devo dire che mi diverto molto anche in quella posizione”.

Alle spalle di un ragazzo così in gamba, non può che esserci una famiglia presente e attenta, mai morbosa, ma vicina passo per passo, e lui ringrazia e poi come uno “grande” risponde: “La famiglia è molto importante per la crescita di ogni ragazzo, è la base di tutto, la famiglia è fondamentale.”

A volte le difficoltà più critiche per una famiglia e il giovane talento, sono i ritmi di vita  che in alcuni casi possono influenzare le abitudini di tutta la famiglia. I sacrifici sono comuni, ma principalmente quelli del ragazzo, che deve riuscire a conciliare il lavoro del calciatore con lo studio e gli obiettivi formativi da raggiungere: “Io vado in un scuola che ha un indirizzo commerciale, è un istituto privato, che abbiamo scelto per riuscire a conciliare gli orari dell’allenamento e gli impegni della squadra. Sinceramente tutto questo non mi risulta pesante, perchè il mio sogno è diventare un calciatore, quindi non trovo fatica, lo faccio con la passione”.

Insomma, a Messina, i palcoscenici delle squadre rappresentative non sono all’altezza della piazza, ma di sicuro ci sono talenti che hanno tutte le risorse per emergere e  non rimanere ancorati ad un sogno. Poi, se riesci anche a vestire la maglia della tua città, il discorso cambia notevolmente, perché cosa più bella non può esistere, ne sa qualcosa una conoscenza del piccolo Pietro Jr, sponda Acr l’orgoglio messinese si chiama Alessandro Fragapane: “Giocare per la propria città è emozionante e, poi sei vicino casa, e hai il sostegno vicino della tua famiglia. Alessandro Fragapane è un giocatore molto forte, umile e d’esperienza, ed un ragazzo bravissimo che si fa volere bene”.

Qualcuno direbbe che con i sogni da realizzare non si finisce mai, ma lui non vuole parlare di un desiderio in particolare, frena, perché prima di sognare c’è qualcosa di più importante da fare, crescere: “Sogno di diventare un professionista, ma ancora sono molto piccolo e ne ho di strada da fare, ho bisogno di crescere e d’imparare tante cose, ricevendo ogni giorno nuovi consigli”