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Il Comune caccia la Waterpolo dalla Cappuccini per inadempienze contrattuali

Sembra essere giunta a conclusione la querelle tra Comune di Messina e la società sportiva della Waterpolo Messina. I massimi vertici di Palazzo Zanca hanno infatti revocato la concessione della struttura alla società pallanuotistica peloritana per “inadempimento del contratto di transazione”. Una vicenda nata a fine giugno, a seguito del crollo del tetto dell’impianto natatorio sito sul Torrente Trapani e che per il tempestivo intervento di chiusura del comune, dopo il sopralluogo effettuato, aveva suscitato polemiche sollevate proprio dai gestori della piscina.

Alla base della scelta della revoca della concessione, come rendono noto da Palazzo Zanca, vi è il debito accumulato dalla società nei confronti del Comune e il mancato pagamento di due canoni consecutivi risalenti  ai mesi di giugno e luglio ma, come sottolineano i vertici del Comune, già da gennaio 2019 la società pallanuotistica non versava i soldi alle casse comunali e così la Waterpolo, che per 7 anni ha gestito l’impianto, sarà costretta ad abbandonarlo.

Lo scorso 3 luglio inoltre, il Segratario Generale aveva invitato il Dipartimento Politiche Culturali Educative a notificare alla stessa Waterpolo l’avvenuta transazione, intimando al gestore l’immediato rilascio della struttura. Adesso accertate le inadempienze contrattuali, sarà l’autorità giudiziaria ad esprimersi sulla vicenda.