Prima ora di gara, nonostante la pioggia, percorsa a velocità folli: oltre 50 km/h. Il gruppo non ha lasciato andar via nessun attaccante. La fuga è riuscita a fuoriuscire di forza in salita: prima quattro uomini, Ruben Guerreiro (EF Pro Cycling), Eduardo Sepulveda (Movistar), Ben O’Connor (NTT Pro Cycling) e Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), ai quali si sono andati ad aggiungere Larry Warbasse (AG2R La Mondiale), Giovanni Visconti (Vini Zabù-Brado-KTM) e Kilian Frankiny (Groupama-FDJ). In seconda battuta, sul Passo Lanciano, è riuscito a rientrare anche il danese Mikel Bjerg (UAE Emirates). Il gruppo si è rialzato ed ha definitivamente lasciato andare gli attaccanti.

Sul Passo San Leonardo si è infiammata la corsa. Davanti Visconti, dopo aver speso tante energie nella battaglia per la classifica dei GPM, ha perso contatto. Gli attaccanti sono rimasti in cinque: Guerreiro, Warbasse, Frankiny, Bjerg e Castroviejo. Dietro invece la Trek-Segafredo di Vincenzo Nibali ha iniziato ad allungare, sfoltendo un po’ il plotone principale.
Il tutto si è andato a decidere ovviamente sulla salita finale di Roccaraso. Caostroviejo ha lanciato il suo attacco seguito da Guerreiro. Gli unici a provarci nel plotone sono stati Lucas Hamilton (Mitchelton-Scott) e Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers), mentre i big si sono solamente controllati. La coppia al comando si è giocata il successo nella volata ristretta, vinta da Guerreiro su Castroviejo, mentre terzo è giunto Bjerg.

Lo scontro diretto tra i big c’è stato solo nell’ultimo chilometro: Wilco Kelderman (Sunweb) e Jakob Fuglsang (Astana) sono stati i migliori, riuscendo a guadagnare qualcosina su tutti. In difficoltà Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), staccato di 14” dai rivali, non perfetto il finale neanche della Maglia Rosa Joao Almeida (Deceuninck Quick-Step).