Basket A2.. Capo d’Orlando fa suo il derby contro Agrigento
Capo d’Orlando – Agrigento 82-55 (19-23; 43-33; 58-49)
Capo d’Orlando: Carlo Stella, Bruttini 16, Laganà 2, Parks 15, Mobio 6, Murabito ne, Mei 2, Triche 22, Bellan 9, Galipò, Neri, Lucarelli 10. Coach: Marco Sodini
Agrigento: Bell 12, Cannon 15, Evangelisti, Cuffaro, Sousa 11, Ambrosin 2, Nicoloso, Guariglia 5, Zilli ne, Pepe 3, Fontana 7. Coach: Franco Ciani
Nella prima giornata di ritorno del campionato di Serie A2, Capo d’Orlando fa suo il derby contro la Fortitudo Agrigento con il punteggio di 82-55. Dopo la vittoria contro Trapani, arriva dunque un altro successo contro una squadra corregionale, che porta la squadra di coach Sodini a quota 20 punti, al terzo posto in classifica e a -4 dalla prima posizione occupata da Bergamo.
Grande prestazione quella espressa dai biancoazzurri che sono stati avanti per quasi tutta la gara, giocando con un’intensità difensiva davvero ammirevole, lasciando gli avversari a soli 6 punti nell’ultimo periodo. Top Scorer il solito Brandon Triche con 22 punti, mentre il capitano Davide Bruttini, nonostante qualche linea di febbre, chiude con una doppia doppia da 16 e 11 rimbalzi. 15 punti e 8 rimbalzi per Jordan Parks, doppia cifra a quota 10 per Jacopo Lucarelli, 9 per Simone Bellan.
Ad aprire le danze è Brandon Triche con due punti dalla media, risponde Guariglia, poi ancora Triche e la tripla di Fontana che vale il primo vantaggio ospite. Le due formazioni si rispondono colpo su colpo, in un avvio di gara in cui si procede con grande equilibrio. La tripla di Bell porta Agrigento sul +2 (8-10), ma risponde subito Lucarelli e Bruttini allunga sul 15-12. È ancora Bell a riportare la Rinnovabili in parità, Mobio tiene i suoi avanti con un semigancio, ma la tripla di Pepe e due punti di Sousa valgono il +4 Agrigento (17-21). Coach Sodini chiama time-out, al rientro Laganà ne mette due in contropiede e il tap-in di Sousa chiude il primo quarto sul 19-23.
La transizione portata a termine da Bruttini apre il secondo parziale, realizza anche Cannon e un mini-break di 6-0 firmato interamente da Parks porta avanti Capo d’Orlando (27-25). Cannon riporta tutto in parità, ma i paladini traggono vantaggio da qualche minuto di tensione che ha portato anche al terzo fallo di Jordan Parks e con Bruttini, Mobio e Lucarelli si portano sul +8 (35-27). Cannon prova a tenere in vita i suoi, ma è Triche ad allungare la forbice, con le triple che valgono il +12 Benfapp (43-31). I due punti di Bell mandano le squadre negli spogliatoi sul 43-33.
Parks e Triche allungano il vantaggio biancoazzurro in avvio di terzo quarto. Gli agrigentini si infrangono sulla difesa paladina, non riescono a trovare il fondo della retina e cinque punti di fila di Lucarelli portano la compagine tirrenica sul +19 (52-33). A sbloccare il punteggio ospite, dopo ben 5’30’’ dall’inizio del terzo quarto, è Tommaso Guariglia con un gioco da tre punti che vale il -16 Agrigento. È Capo d’Orlando adesso a bloccarsi, non riuscendo più a trovare il canestro dal campo, e con Bell e Sousa gli agrigentini si rifanno sotto sul -10 (52-42). Parks sblocca i suoi dalla lunetta, ma Sousa segna ancora e lo segue Cannon, portando ad una sola cifra lo svantaggio ospite (54-46). Bruttini trova il fondo della retina e Triche è preciso dalla lunetta, ma la tripla di Cannon chiude il terzo quarto sul 58-49.
I primi punti dell’ultimo quarto arrivano dalle mani di Bellan, che appoggia una palla servitagli al bacio da Nicola Mei e poi inchioda in tap-in per il nuovo +14 Benfapp (63-49). Cannon prova a tenere in vita i suoi, ma Bellan infila la tripla, Triche realizza in step back, Bruttini trova due punti da sotto e in transizione Bellan porta la Benfapp sul +21 (71-51). Sousa sblocca il punteggio dei suoi, ma con Parks, Bruttini, Triche e la schiacciata a due mani di Joseph Mobio Capo d’Orlando vola sul +27 (80-53) a 2’30’’ dalla fine. Mei trova due punti e ci sono minuti anche per il giovane orlandino Francesco Carlo Stella, che entra in campo per i minuti finali insieme a Giancarlo Galipò e Lorenzo Neri, già schierati nel corso della gara. Alla sirena finale il tabellone recita 82-55.
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