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Terra chiama Marte: i calciatori su che pianeta vivono?

Sono attimi, momenti, giorni, settimana e, da oggi, è anche passato il primo mese di “Vita Stravolta” a causa del COVID-19. Chiunque ad oggi al grido di “Restate a Casa” e di “Andrà tutto bene” cerca di dare il proprio contributo, di fare ciò che può per cercare di contenere il virus. Abbiamo visto immagini di medici stravolti, infermieri sfatti dai segni delle mascherine o Operatori Sanitari stremati davanti ad un Pc per le notti continue. Tutti ad eccezione di qualcuno, purtroppo quel qualcuno che nel Paese Italia, ha forse la risonanza maggiore di tutti: I Calciatori.

Abbiamo visto manifestazioni di solidarietà, medici cinesi che arrivano in Italia per dare una mano, Italia che invia mezzo milione di mascherine e tamponi in USA per dare una mano concreta ma, qualcuno evidentemente è stato disattento a questa solidarietà. Era il 15 Febbraio 2020 e la Cina versava nel picco della propria epidemia eppure qualcuno, al secolo Gianluigi Buffon, campione del mondo e portiere della Juventus, al termine della partita di Coppa Italia contro il Milan, si recava a firmare autografi ad un gruppo di tifosi Cinesi soffermandosi su uno di essi con espressioni come “Stai attento corona eh, ti guardo eh” ed ancora “C***o sei di Wuhan“. Ilarità stucchevole tra i presenti e imbarazzo tra i fan cinesi

Ci hanno detto di non tossire senza mettere il gomito davanti, oppure usando un fazzolettino da dover subito buttare. Abbiamo assistito ad una corsa a dispositivi di protezione personale per proteggere noi stessi ma, soprattutto, per proteggere gli altri. Era il 12 Marzo 2020 e stavolta, a fare i conti con il Covid-19 era tutta Europa non solo la Cina, eppure in Inghilterra e specialmente a Liverpool, ad Anfield stava avvenendo qualcosa di surreale e così distante dal mondo. Una partita, uno stadio stracolmo di gente in periodo di “distanze di sicurezza”. Eppure come se tutto ciò non bastasse, a rendere il tutto cosi glaciale ci ha pensato tale Diego Costa, centravanti assai dedito a colpi di follia dentro e fuori dal campo, per evitare domande scomode da parte dei giornalisti presenti in mix-zone, ha ben pensato di attraversala iniziando a fingere di tossire “qua e la” prendendo in giro chi fosse affetto da Coronavirus. Stavolta niente scuse o rettifiche, come se il tal Diego Costa, vivesse da qualche altra parte del pianeta o come se, per questo soggetto, le numerose migliaia di persone affette, le decine di migliaia di morti nel mondo fossero un oggetto di scherno o una cosa da assurgere per evitare degli obblighi mediatici.

Infine arriva l’ultimo DPCM del 9 Marzo “Italia zona protetta”. Obbligo di non spostarsi e sopratutto obbligo di quarantena sopratutto per chi ha avuto contatti con soggetti risultati positivi al test. Sanzioni, posti di controllo, denunce e multe per tutti quelli che non rispettavano queste regole, o forse quasi tutti poichè, anche in questo caso, anche per questa vicenda, i calciatori hanno dimostrato che ciò che vale per tutti i comuni mortali abitanti del pianeta terra, non vale per loro e così c’è chi come Thiago Silva, difensore del Psg è riuscito a “prendere l’ultimo volo disponibile” per il Brasile cercando di salvaguardare la famiglia poiché “A Parigi la situazione era insostenibile, i supermercati vuoti e non c’è cibo“.
C’è chi ha fatto di meglio però come l’attaccante del Real Madrid Luka Jovic che, in barba alla quarantena obbligatoria a cui era stata sottoposta l’intera squadra di calcio dopo la positività di un giocatore della squadra di basket (Il club di Basket si allena nello stesso centro sportivo della squadra di calcio) ha ben pensato di evadere e fuggire in Serbia per il compleanno della propria ragazza. Il risultato di questo atto così alieno dal mondo reale, è che il giocatore attualmente si trova rinchiuso in casa con una possibilità di arresto da parte del governo serbo.
C’è chi però le supera tutte, chi ha violato una quarantena obbligatoria nonostante fosse sottoposto a tampone ed in attesa di esito. Gonzalo Higuain, Sami Khedira e Miralem Pjanic infatti hanno pensato di usufruire di voli privati, nonostante il divieto assoluto di lasciare l’Italia sia per la quarantena, sia per l‘attesa dell’esito del tampone e sia per gli scali chiusi nei paesi di destinazione, per raggiungere i propri paesi d’origine. Il motivo? Sebbene per il primo ci fosse un motivo umanamente comprensibile tornando dalla madre malata, per gli altri due non è dato saperlo ma d’altronde, si sa che comunicare col pianeta Marte dove questi due calciatori evidentemente vivono, è dura.