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MESSINA. Pagelle nella media per un pareggio da…media inglese

@foto AZPicercno

Risulta difficile fare delle valutazioni sui singoli a fronte di un incontro giocato preminentemente per distruggere il gioco, sopratutto quello degli avversari, pensando raramente alla costruzione con una formazione scesa in campo dichiaratamente con l’intento del “primo non prenderle”. Prova ne sia l’atteggiamento di Versienti e Balde più preoccupati a posizionarsi da frangiflutti davanti la difesa che a cercare il fondo in attacco, affiancati da centrocampisti come Fofana, Konate e Mallamo con proprie principali caratteristiche difensive. Alla fine il punto preso potrebbe risultare utile ma quanta sofferenza in quel primo tempo al “Curcio”.

Fumagalli: spreca un’occasione guadagnandosi un’ammonizione per proteste che lo costringerà alla tribuna nella penultima importante gara contro la Juve Stabia che gli costa mezzo voto in meno. La sua presenza tra i pali è sempre un riferimento di sicurezza quando i potentini trovano la porta. Voto 6

Berto: inutile stare a ripetersi, quando gli avversari hanno degli esterni che dribblano e crossano il giovane rischia di affondare avendo tutt’altre proprietà. Nel primo tempo è alla mercé di Guerra. Nessuna incursione in avanti. Voto 5

Fofana: una delle tante pedine del tecnico per contenere ed intasare i corridoi centrali, ma la sua unica azione d’attacco sta nel passaggio sull’inserimento in area di Balde, azione nata in modo casuale su errore in uscita del Picerno. Voto 6

Balde: discreta prestazione da… difensore, compensa il bell’inserimento in area avversaria con un errore di rilancio in difesa che per poco non si trasforma in gol con Ceccarelli che impegna Fumagalli. Voto 6 

(36′ st Curiale: entra nel finale ed è espulso, forse ingiustamente. S.V.)

Konate: altro pezzo della “Linea Maginot”, regge fino ad inizio ripresa, poi deve cedere alla stanchezza ed ai crampi.  Voto 6

(17′ st Fiorani: prende il posto del compagno in un momento in cui il Picerno cede metri e non si mette certo in mostra. Voto 5,5)

Ferrini: demandato a bloccare e spazzare qualsiasi cosa passi dalle sue parti, come i difensori del passato. Voto 6

Ferrara: rischia tanto sul tocco di mani in area quando contrasta il cross di Diop, peraltro copia quanto fatto dal compagno di reparto. Voto 6

Trasciani: come Berto, soffre gli inserimenti sugli esterni dovendosi  adattare al ruolo, film già visto. Quando il ritmo cala trova maggiore tranquillità. Voto 5,5

Versienti: la speranza era che avesse ritrovato il suo ruolo di esterno avanzato, invece è costretto a completare la già citata “linea Maginot” cercando di limitare la sofferenza degli esterni di difesa. Voto 6 

(27′ st Celesia: entra e mostra i denti a chi cerca di sfondare da quella parte. Voto 6

 Perez: il suo mestiere è fare a sportellate, far salire i compagni aprendogli spazi o servendo i loro inserimenti, tranne quando resta orfano come oggi. Voto 5,5

(36′ st Marino: S.V.)

Mallamo: difende con i denti, si fa pure ammonire, ma non può ed a quanto sembra “non deve” partire verso l’altra metà del campo.  Voto 6

 (36′ st Grillo: nervoso, era lui a meritare l’espulsione rimediata per delega da Curiale. S.V.)

Raciti-Cinelli: inutile stare qui a fare le pulci sul modo di impostare una partita in cui la vittoria poteva essere fondamentale,  era prevedibile perché queste sono le caratteristiche del tecnico e del suo staff. Lo avevano già dimostrato in precedenza. Tendenzialmente, come accaduto anche lo scorso anno, la sua squadra molto spesso ha raccolto i tre punti quando sono stati gli altri a fare la partita, mentre ha pagato dazio quando la scelta degli avversari è stata quella di attuare la stessa tattica: temporeggiare. A Messina capita di “cadere dalla naca” (cadere dalla culla/cadere dalle nuvole), meravigliarsi= cioè accorgersi troppo tardi di qualcosa che ragionando era possibile prevedere, premesso che nel calcio resta un dieci per cento per cui tutto è possibile. Nel momento in cui ti è venuto a mancare un “risolutore” come Kragl sono tornati i limiti nella costruzione, anche per mancanza di giocatori con determinate caratteristiche tecniche: esterni bassi ed alti con grandi capacità di corsa ed abili nel creare superiorità numerica saltando gli avversari e che, nel contempo, diano ampiezza ed imprevedibilità alle azioni d’attacco, centrocampisti che sappiano inserirsi o concludere dalla distanza, attaccanti da doppia cifra. Ed allora si torna ai vecchi modelli di gioco “se non puoi vincerla, meglio pareggiarla”.  Voto 6

Un salvataggio di Fumagalli (Foto AZPicerno)