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L’Italvolley soffre con Michieletto, tiene con Lavia, rinasce con Romanò e chiude con Michieletto ed è Campione d’Europa

A Katowice, in Polonia l’Italia soffre ma si  laurea Campione d’Europa, chiudendo il cerchio iniziato con la vittoria del titolo continentale da parte delle ragazze di Capitan Sylla. Giannini e compagni soffrono per tutto l’incontro trovandosi sempre a dover inseguire una Slovenia battuta nettamente nel girone di qualificazione ma che era arrivata a questa fiale con ben altra qualità.  In una partita in cui l’Italia aveva quasi perso il sorriso sbarazzino portato sino alla semifinale, gli azzurri soffrivano andando sotto per due volte perdendo primo e terzo set, limitando il distacco nel secondo, rimettendo in piedi il quarto e portando la Slovenia al tie-break. Quell’ultimo quinto set partiva malissimo con la Slovenia che partiva forte inanellando i primi tre punti,  ma a quel punto coach De Giorgi trovava la mossa che spostava gli equilibri della gara con l’inserimento di un altro giovane, Romanò, in una squadra di giovani. Capitan Giannelli trovava, nel giovane mancino Yuri, il terminale che rimetteva in corsa l’Italia. Infine, si riaccendeva la luce di Michieletto che rientrava in partita con alcuni colpi che annichilivano gli avversari sino all’apoteosi finale. Quindi, medaglia d’argento alla Slovenia e medaglia di bronzo ai padroni di casa della Polonia. La chicca finale era l’elezione a miglior giocatore del Torneo del capitano dell’Italia Simone Giannelli.

Per la Nazionale Maschile si tratta della settima medaglia d’oro della sua storia a distanza di sedici anni dall’ultimo successo ottenuto a Roma nel 2005.Per la prima volta la Nazionale Italiana chiude imbattuta la competizione.

ITALIA-SLOVENIA 3-2 (22-25, 25-20, 20-25, 25-20, 15-11)

De Giorgi inizialmente schierava il sestetto che prevede la diagonale Giannelli-Pinali, Lavia e Michieletto i martelli, Galassi e Anzani i centrali con Balaso libero.

Giuliani, allenatore degli sloveni, sceglieva  Ropret in palleggio, Stern opposto, Urnaut e Cebulj gli schiacciatori, Pajenk e Kozamernik i centrali con Kovacic libero effettuando così un solo cambio (Ropret per Vincic) rispetto alla gara disputata nella prima fase.

Nel primo set la formazione tricolore sembrava nervosa e non riusciva a frenare l’impeto di Urnaut e compagni. De Giorgi cambiava inserendo  Recine al posto di Michieletto per migliorare un po’ la ricezione, vista la perfezione e la pericolosità nel servizio degli sloveni ricevendo buoni risultati. Questo, però non fermava la squadra di coach Giuliani che risultava più ordinata ed approfittava degli errori degli azzurri  (16-13, 21-14). L’Italia si riportava sotto sino al 22-23 ma continuava a sbagliare sino all’ace di Sket che chiudeva il set sul 22-25.

Nel secondo l’Italia riacquistava un pizzico di serenità, teneva botta sino al vantaggio degli sloveni (10-11), poi si portava avanti sino al 18-14, anche grazie ai punti dell calabrese Lavia, la Slovenia cercava di recuperare (22-20)  ma, grazie al muro, gli azzurri chiudevano con un 25-20 riportando i set in parità.

Il terzo set sembrava quasi la fotocopia del primo con uno scadimento della ricezione azzurra che permetteva alla Slovenia di portarsi avanti (8-11) costringendo De Giorgi a cambiare il libero inserendo l’esordiente Piccinelli. Il cambio del libero sembrava una mossa azzeccata e portava al parziale recupero degli azzurri che recuperavano sino al 20-20 grazie a un ace di Giannelli. Anche stavolta gli sloveni si riportavano avanti e andavano in vantaggio 2 set ad uno chiudendo il parziale  25-20.

Nel quarto De Giorgi inseriva Romanò al posto di Pinali, ma gli sloveni hanno continuavano a sfruttare le zone di conflitto della fase difensiva azzurra; se si aggiunge poi che la battuta nelle fasi iniziali non era stata efficace come di consueto ne derivava  un nuovo vantaggio sloveno (13-12). Un buon turno al servizio di Lavia invertiva la rotta fino al 17-13 per gli azzurri e nel finale un muro di Ricci (altra risorsa dalla panchina) e un buon turno al servizio di Romanò portavano la gara al tie-break grazie al 25-20 conclusivo.

Tie-break subito in salita (0-3), ma Romanò, in maniera quasi sfrontata, riportava l’Italia in partita (4-4). Gli azzurri diventavano inarrestabili e volavano sul +4 (11-7, 12-8), sino a trovare la definitiva vittoria sul 15 ad 11 ed il titolo europeo.

Un successo eccezionale per una squadra rifondata nell’ultimo mese e che era la squadra con l’età media più bassa tra tutte le nazionali partecipanti all’europeo.

Queste le dichiarazioni dell presidente federale e del commissario tecnico riprese dal sito della Fipav:

Giuseppe Manfredi“Questo per me è un giorno davvero speciale. Al mio primo anno di mandato le due Nazionali Maggiori mi hanno già regalato due incredibile gioie. Dopo lo straordinario successo ottenuto dalle ragazze di Mazzanti, due settimane fa Belgrado, è arrivata questo oro che rappresenta il punto di partenza di un percorso tutto nuovo per il settore maschile. Certo poi se il buon giorno si vede dal mattino…
A parte gli scherzi, il nostro ciclo olimpico si era fisiologicamente esaurito e quindi era necessario porre le basi del percorso che ci condurrà ai Giochi Olimpici di Parigi.
Ero consapevole che questo era un gruppo composto da atleti di primissimo livello, ma devo ammettere che hanno bruciato le tappe. E’ mio dovere fare i complimenti a Ferdinando De Giorgi e il suo staff per l’egregio lavoro svolto, così come voglio ringraziare tutti i 14 azzurri che ci hanno regalato delle emozioni uniche, giocando una pallavolo di assoluto livello e ricevendo complimenti da tutta Europa.
Queste due medaglie rappresentano linfa per l’intero movimento, continueremo a lavorare duramente per dare sempre maggiore continuità in tal senso”.

Ferdinando De Giorgi“E’ una gioia immensa, una vittoria cercata, desiderata, arrivata al termine di una gara davvero difficile, in cui i ragazzi per lunghi tratti hanno saputo soffrire, ma non hanno mai mollato la presa. Questa sera hanno dimostrato di un essere un vero gruppo, unito che ha saputo condividere e ricompattarsi nel momento più difficile. Il fatto che chi è entrato dalla panchina è risultato essere decisivo è la testimonianza più evidente delle mie parole: questo è un gruppo davvero splendido.”