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FC MESSINA. ARENA: “NON CI HANNO FATTO AMARE”

“Direttori generosi, amministrazione pubblica confusionaria, complici di questa situazione”

Raggiunto nella sua residenza spagnola il Presidente Arena ha voluto chiarire a cuore aperto l’affaire FC Messina dalla sua fondazione ad oggi.

“Grazie per la possibilità che la vostra testata mi concede, sotto mia assoluta responsabilità, di manifestare le modalità di quello che pare il fallimento di un progetto voluto e sviluppato solo da Rocco Arena. Ma prima dei giudizi, misti a insulti, è necessario conoscere tante realtà in cui il sottoscritto è stato indotto ad operare.

Tutto comincia con l’incontro con gli amministratori della città che, fatto documentato, mi invitano a creare un progetto calcistico in una città che da anni naviga in stato di incertezza a dispetto del suo blasone – comincia così Arena– La parte politica ci avrebbe supportato col massimo interesse. Nasce proprio lì la “chimera” della partecipazione del Football Club Messina al bando europeo per un nuovo stadio.

Sulla scorta di tali prospettive e spinto dalle intenzioni degli amministratori cittadini, mi adopero per l’acquisizione di un titolo sportivo per dare corso al progetto.

Senza citare i passaggi con l’attuale Acr Messina, andati in fumo, trovo nell’ A.d. della vecchia società Città di Messina, Maurizio Lo Re un credibile interlocutore. L’accordo tra le parti si conclude in breve periodo e la ma società garantisce la quota d’acquisizione di 75.000 euro più 400.000 euro di pendenze fiscali pregresse del Città di Messina. Tutto viene regolarmente onorato secondo tempi e accordi. Si parte! Il percorso sportivo lo conoscete tutti. Soddisfazioni e amarezze fanno parte del calcio e le abbiamo potute affrontare fino ad un certo punto. Direttori, allenatori, calciatori, collaboratori si susseguono nel corso dei campionati. In qualche caso ho sbagliato io ad avallare certe scelte tecniche e dirigenziali ma mi sono fidato della loro competenza. Caso emblematico – continua Arenala scelta del Dg Rizzieri, uomo di calcio di spessore, competente in assoluto ma allo stesso grado troppo “generoso” nello svolgimento del suo compito. Troppo spesso ho supportato scelte che avrei dovuto bloccare sul nascere. La rinuncia ad un fenomeno come Barcos, ad esempio, non è stata una mia scelta ma l’ho accettata malvolentieri, averlo con noi sarebbe stato il punto di svolta sicuramente.

Comunque ci sta che accadano fatti di questo tipo nel calcio. Non ci sta quando ci si tuffa in un progetto storico per tutta la città come quello di poter sognare un nuovo stadio con i criteri all’avanguardia e le possibilità di assicurare tanto beneficio indotto per Messina. Mi sono sentito responsabilizzato e più messinese di prima.

Il Bando per la realizzazione del progetto stadio viene affrontato con scrupolo e professionalità. I miei partner erano reali e affidabili sul piano finanziario e professionale. Mai fatto un nome che non facesse parte del “sogno” stadio. Il Fc Messina si aggiudica il bando e il sottoscritto immagina un futuro luminoso, per il calcio e per la città.

Avevo fatto male i miei conti di ” visionario”. Da quel momento comincia la caccia allo straniero che si era permesso di vincere fuori casa.

I primi ad ostruire l’avanzamento del progetto furono proprio gli amministratori locali che si defilavano a turno ad ogni possibile incontro con Rocco Arena. lo stesso assessore allo Sport Gallo che nelle ore successive all’aggiudicazione del Bando aveva dichiarato: “Questo è un momento storico per la città”, ha cominciato a tenere un rapporto di distanza con lo sviluppo della vicenda. Attorno a questo successo si crea solo uno stato di confusione e vengono poste delle riserve che pian pian portano all’annullamento di quanto era stato conquistato. I miei soci , pronti alla firma del contratto col comune, cominciano a percepire le regnanti incertezze. Il primo a capire tutto fu il popolare imprenditore Cimolai che amaramente prese atto dello strano comportamento. Visto che spero sia il mio ultimo intervento, posso ora  svelare un nome, fra tanti, di un grande personaggio del calcio italiano che mi avrebbe affiancato con tutte le sue forze in questo progetto stadio ed era pronto a firmare in qualunque momento. Si chiama Antonio Percassi, proprio lui, presidente e patron dell’Atalanta. Con delusione anche lui ha dovuto prendere atto. Intanto i signori del Palazzo ..dispersi!

Da lì comincia la caduta in verticale e addirittura mi ritrovo una città contro che insulta, osteggia e gioca col mio nome, con quello della mia famiglia e col mio lavoro. Dalla Procura mi annunciano che la Questura  è costretta ad assicurarmi una scorta nelle mie apparizioni in città. Ma che modo è? – incalza Arena– Mi sono solo fidato di persone dell’istituzione e ora gli stessi mi costringono a vivere sotto protezione? FINISCE LI’ IL MIO TENTATIVO DI FARMI AMARE DA UNA CITTA’ CHE AMO. GAME OVER.

Rocco Arena da quel momento non sarà più il patron-presidente del gioioso FC Messina. Il fatto sportivo non mi interessa più. Finanziariamente mi dichiaro fuori da qualunque avvenimento sportivo dell’attuale società che resta nelle mani di un amico e professionista straordinario, l’Avv. Carmelo Santoro, messinese innamorato di Messina. Provvederà lui, ne sono certo, ad affrontare con dignità il percorso di salvataggio. Arena non sarà più il Presidente del Fc anche se le mie società dovranno mantenere le quote societarie. Io sto onorando e onorerò tutti gli accordi con fornitori, dipendenti e tesserati relativamente agli impegni pregressi. Per il resto e per la parte sportiva non potrò più intervenire. Il riferimento resta l’amico Santoro al quale ho comunicato la mia irrevocabile decisione, dolorosa anche per lui.

E dolorosa- continua l’ex Presidente – anche per i tanti amici che mi sono ritrovato accanto senza pretese di alcun tipo. Nazareno e Santino Foti dell’Agenzia di viaggi Bisazza Gangi, ad esempio, resteranno sempre nei miei pensieri con ammirazione. Famiglia di valori e di correttezza. Posso solo ringraziarli e assicurargli la mia amicizia per la vita. Grazie.

Un GRAZIE ai tanti o pochi tifosi che hanno gioito e sofferto con me e per me. Da qualcuno sarò anche stato tradito ma non sono io a doverli perdonare. Grazie ai miei fantastici collaboratori e calciatori, capitan Giuffrida per primo, che mi hanno regalato emozioni indimenticabili. Spero vincano sempre in campo e fuori. Il sottoscritto chiude una pagina dei suoi sogni e riparte senza la sofferenza del perdente grazie ai tanti momenti di felicità che mi avete fatto immaginare. TUTTI AMICI E NEMICI!  E – chiude Arena– un grazie particolare a Santi Cosenza, chiamato in campo da me in un settore lontano dalla sua attività. E’ stato compagno di mille battaglie con dedizione. Un saluto anche a vecchi amici del CDA, D’Amore e Mento, dai quali ho dovuto accettare un allontanamento ingiustificato.

Ancora grazie

Anche a chi NON CI HA FATTO AMARE