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MEMORY | De Simone. “Maradona: perchè non vi siete cambiati?”

Marco De Simone, eccellente centrale difensivo del Messina di Scoglio e successivamente Zeman, ha avuto la fortuna di indossare la casacca del Napoli, nel 1984, ai tempi dell’immenso Diego Maradona. Malgrado in questi giorni si sia parlato tanto del campionissimo argentino, escono fuori tanti aneddoti che descrivono un Maradona che fuori dal campo si è schierato fra gli ultimi.

“Ricordo che un giorno il mio compagno di squadra Puzone ci chiamò per dirci che un ragazzino doveva subire nel più breve tempo possibile un intervento chirurgico molto difficile. Appresa la notizia, Diego non si tirò indietro ed organizzammo una partita di beneficenza in un campetto di Acerra. Il giorno precedente avevamo giocato una dispendiosa gara contro l’Udinese ed avevamo vinto per 4-3. Ricordo che in quell’incontro giocammo in mezzo al gelo e alla pioggia. Il presidente Ferlaino si oppose per la gara di beneficenza del giorno dopo, diceva che aveva speso un sacco di soldi per l’acquisto di Maradona e che era pericoloso che il giorno dopo giocasse. Diego non fece una piega e disse che avrebbe pagato un’assicurazione sia per lui, che per i compagni. Sborsò 12 milioni”.

De Simone continua l’intervista – “arrivammo sul campo di Acerra e naturalmente il piccolo impianto era stracolmo, il terreno di gioco era pieno di fango. Tanto aveva piovuto! Aspettavamo l’arrivo di Diego e non ci cambiammo, secondo noi non si poteva giocare. Maradona arrivò con l’auto poco dopo e portò anche i suoi amici argentini. Con me, oltre a Puzone, c’era Bruscolotti. Sceso dalla macchina Diego esclamò :”Come mai non vi siete cambiati? – rispondemmo che forse non era il caso di giocare, ma la sua risposta fu perentoria: – Dobbiamo giocare per questo ragazzino che deve volare in Francia, lo dobbiamo salvare!” Scendemmo in campo e tutto andò bene. Al termine della gara, Maradona chiamò il padre del ragazzo e gli donò oltre all’incasso, anche i 12 milioni dell’assicurazione, affinché lui e la moglie potessero seguire in viaggio il figlio.

Maradona era questo, un campione, il più grande di tutti, dal cuore d’oro. Era un uomo privo di malizia e che per questo a volte si faceva trascinare dalle cattive amicizie. I tifosi hanno visto solo un quarto di quello che il pibe de oro sapeva fare, in allenamento effettuava delle cose incredibili. A proposito della sua bontà unica posso aggiungere che Maradona giocò altre partite di beneficenza, una a Scalea organizzata da Longobucco per comprare un’autoambulanza e un’altra al Nord per aiutare un ragazzo, iniziativa patrocinata da Tacconi”.

De Simone non si ferma: ” Diego era il calcio, andava 5-6 secondi prima di noi e prima che la palla arrivasse, sapeva dove sarebbe finita. Un fuoriclasse. Per Napoli è stato l’uomo della riscossa. La Campania veniva dal terribile terremoto dell’Irpinia, tanti erano rimasti senza casa e lavoro, lui riuscì a regalare un sorriso e una speranza. “Preferisco vincere giocando fra i più deboli” amava dire sempre. Proveniva da un quartiere povero argentino e si identifico’ nei napoletani”.

De Simone conclude così la sua intervista, adesso l’ex bandiera del Messina aspetta l’attenuazione della pandemia per tornare in pista e continuare a vincere.