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IGEA – RAGUSA, mister Alizzi: “In gioco un anno di lavoro ma niente ansia”

È l’ora della partitissima. Domenica tra Igea 1946 e Ragusa quasi un  responso.

Abbiamo sentito il tecnico dei giallorossi Giuseppe Alizzi.

Sedutosi sulla panchina barcellonese ad inizio anno, a suon di risultati, sta stupendo tutti e portando la squadra che l’ha visto protagonista anche come calciatore, comandare il girone B di Eccellenza insieme alla Jonica e al Ragusa.

Una vita nell’Igea, adesso come allenatore, che emozioni  sono?

Le emozioni sono le stesse anche se cambia il grado  di consapevolezza  Adesso sono più maturo, non sono più un giocatore, è bello ma c’è una grossa responsabilità, un onore ma anche un onere soprattutto perchè sono nella squadra della mia città.

Prima esperienza da allenatore in Eccellenza, in un campionato che vi vede protagonisti ma molto combattuto

Il campionato è molto combattuto, soprattutto perchè non ci sono retrocessioni. Sia il Ragusa che la Jonica stanno facendo un torneo importante, come noi anche loro vogliono vincere il campionato e tutto diventa avvincente, c’è da lottare fino alla fine.

In evidenza la provincia di Messina con voi e la Jonica, forse unica delusione è il Taormina

Il Taormina per me era una delle possibili vincitrici ai nastri di partenza. È una squadra forte, forse dopo la partita persa contro di noi, ha perso un po’ di certezze ed è scivolata giù mentalmente.  Giocatori come Trovato, Ancione e Biondo e il loro tecnico Furnari sono dei nomi forti per l’eccellenza ma può non bastare per vincere se crolli psicologicamente.

Domenica Igea-Ragusa. Ecco la sfida che vale una stagione

Contro il Ragusa, è vero, c’è un intero anno in gioco. Quando mi sono seduto sulla panchina dell’Igea ho sempre detto che dobbiamo lottare partita dopo partita. Inizialmente qualcuno non mi dava tante speranze su questa panchina, ma siamo arrivati qui, pronti a giocarci una stagione alla vigilia di questo big match. Domenica, come ho sempre detto ai miei ragazzi, sarà una partita in cui dovremo portare a casa i tre punti usando le stesse armi messe in campo fin qui con le altre squadre. Niente ansie e alchimie particolari.

Avete riposato lo scorso turno, due settimane piene per preparare la sfida, più un vantaggio o uno svantaggio?

Dipenderà da tanti fattori, sicuro è che dovremo sostenere 90′ di battaglia. A questa gara, sia arrivata dopo due settimane o dopo una o dopo qualche giorno, saremmo comunque arrivati pronti. Sono sicuro che continueremo sulla sica delle partite fatte fino ad ora.

Ci sarà una grande presenza di pubblico, Barcellona in certe sfide ha sempre risposto presente, che ambiente si aspetta?

Mi aspetto un ambiente che ci inciti, che sia il classico dodicesimo uomo in campo. Noi dobbiamo fare il nostro, per noi, per il pubblico ma soprattutto per la società che in questi due anni ha fatto innumerevoli sforzi . Lo stadio pieno sarà bello, un ottimo fiore all’occhiello per Barcellona e un vanto per la società che va ripagata per gli sforzi fatti, soprattutto sul piano economico.

Un campionato con molte partite ancora da recuperare, quant’è difficile analizzare una classifica che non può essere definitiva?

Quello che ho sempre detto ai ragazzi è di non guardare la classifica in base al risultato domenicale.  Il campionato non si chiuderà domenica, dovremo guardare step by step. Il Ragusa fino a questo momento ha il dato più importante, “zero alla casella sconfitte”, noi, come fatto fino ad ora, dovremo dare battaglia per far si che quello “zero” diventi uno e portare a casa i tre punti.