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“Fare sport per fine mese”, la speranza del ministro Spadafora

Contrastare la pandemia e far ripartire il Paese, queste sono le nostre priorità. Stiamo lavorando ogni giorno col Cts, confido che entro fine mese si possa ricominciare a fare sport”. Queste le parole del ministro per lo sport e le politiche giovanili Vincenzo Spadafora che ha rilasciato una interessante intervista ai colleghi de “Il Messaggero”.

𝐌𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐒𝐩𝐚𝐝𝐚𝐟𝐨𝐫𝐚, 𝐥𝐞𝐢 𝐞̀ 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐒𝐩𝐨𝐫𝐭 𝐦𝐚 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐫𝐭𝐞𝐟𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐝𝐢𝐚𝐥𝐨𝐠𝐨 𝐜𝐨𝐥 𝐏𝐝. 𝐒𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐮𝐭𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢?

Non siamo alle battute finali del governo, tanto meno del dialogo col Pd o con Leu, e se parliamo nel merito dei temi non vedo perché il confronto non dovrebbe continuare anche con Iv.

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐜𝐚 𝐥’𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐞𝐬𝐞𝐜𝐮𝐭𝐢𝐯𝐨? 𝐀𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞𝐢 𝐫𝐢𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐞̀ 𝐢𝐦𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐚𝐧𝐭𝐚𝐧𝐚𝐭𝐨?

Il governo si è trovato a rispondere a un’emergenza inimmaginabile, sia sanitaria che economica. Ci siamo riusciti grazie a un lavoro di squadra che va difeso e proseguito. I numeri della campagna vaccinale dimostrano che la risposta è stata rapida e efficace, ma c’è ancora molto da fare per la ripresa.

𝐐𝐮𝐚𝐥 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐌𝟓𝐒? 𝐂𝐨𝐧 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐨 𝐫𝐢𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐞𝐬𝐞𝐜𝐮𝐭𝐢𝐯𝐨. 𝐌𝐚𝐠𝐚𝐫𝐢 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞?

La nostra posizione è quella di rispondere alle emergenze del Paese come abbiamo fatto finora, col presidente Conte e questa squadra, cercando di risolvere i problemi dei cittadini e insieme con l’ambizione di cambiare volto all’Italia grazie al Piano Next Generation.

𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐭𝐞𝐫 𝐨 𝐫𝐚𝐟𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐡𝐚 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨?

Il governo si rafforza smettendo di discutere e concentrandoci tutti, governo e forze politiche, sui temi, sui ristori, sulla ripresa, sulla diminuzione dei contagi e la riapertura delle attività, a partire da scuole, cultura e sport.

𝐑𝐢𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐨 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐞𝐬𝐞𝐜𝐮𝐭𝐢𝐯𝐨?

Lo trovo irresponsabile, perché costringerebbe a uno stop mentre le persone sono preoccupate per il lavoro, l’economia, le scuole, il ritorno alla vita sociale. Dobbiamo cambiare solo i toni: nel merito le soluzioni si trovano, molte sono già state trovate.

𝐌𝟓𝐒 𝐡𝐚 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧 𝐬𝐮𝐨 𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐞̀ 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞. 𝐇𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐨?

Molti timori, gliene elenco solo alcuni: dare risposta ai tanti giovani che temono di dover cambiare i propri progetti di vita, aumentare il numero dei volontari del Servizio civile, far arrivare nuovi sostegni ai lavoratori e alle associazioni sportive, far tornare le persone a fare sport, vedere finalmente i giovani giocare in ogni campetto, risolvere la questione della governance dello sport in vista delle olimpiadi di Tokyo.

𝐄’ 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐥𝐞 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐪𝐮𝐢𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 ‘𝐑𝐞𝐜𝐨𝐯𝐞𝐫𝐲 𝐩𝐥𝐚𝐧’? 𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐚̀ 𝐢𝐧 𝐂𝐝𝐦?

Domani, poi la parola passerà al Parlamento. La bozza è molto migliorata, in particolare su industria 4.0, digitalizzazione, scuola, lavoro, green economy, proroga del Superbonus sull’edilizia al 110%. Ciascuna voce del Piano avrà un impatto eccezionale sulle nuove generazioni, cambierà il volto del Paese, aumenterà le opportunità per i giovani.

𝐔𝐧𝐚 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐢 𝐢𝐧 𝐩𝐢𝐞𝐧𝐚 𝐩𝐚𝐧𝐝𝐞𝐦𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐞?

Si rischia di bloccare i nuovi ristori, che vanno approvati nei prossimi giorni, e perdere il treno del Recovery Plan dopo l’enorme lavoro fatto per ottenere queste risorse: un errore imperdonabile.

𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐥’𝐚𝐠𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐛𝐢𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐬𝐞 𝐑𝐞𝐧𝐳𝐢 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐞? 𝐂𝐫𝐞𝐝𝐞 𝐢𝐧 𝐮𝐧 𝐠𝐫𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐑𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢?

Credo piuttosto nella responsabilità degli attuali parlamentari di maggioranza, compresi quelli di Iv.

𝐒𝐞 𝐬𝐢 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐬𝐬𝐞 𝐚𝐥 𝐯𝐨𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐢𝐩𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐮𝐧’𝐚𝐥𝐥𝐞𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐏𝐝? 𝐀𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞?

E’ una prospettiva seria e che mi trova d’accordo, chiaramente va discussa e condivisa con gli attivisti. Al governo abbiamo dimostrato che si può collaborare bene nell’interesse del Paese.

𝐀𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐞𝐦𝐢𝐞𝐫 𝐝𝐞𝐛𝐛𝐚 𝐜𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐞𝐠𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢?

E’ una scelta che la Legge lascia al presidente del Consiglio, e che lui sta valutando. Se si considera un obbligo, però, va cambiata la Legge.

𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐬𝐢 𝐝𝐮𝐞 𝐦𝐞𝐬𝐢 𝐝𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨, 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚 𝐩𝐚𝐧𝐝𝐞𝐦𝐢𝐚, 𝐞̀ 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐨. 𝐏𝐞𝐧𝐬𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐜𝐜𝐨𝐫𝐫𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐥𝐞𝐫𝐚𝐫𝐞? 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐯𝐞𝐝𝐞 𝐮𝐧 𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐃𝐢 𝐌𝐚𝐢𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐨?

Gli Stati generali proseguono. ll Movimento prima di pensare a sé stesso pensa al Paese: ciascuno ora sta dando il massimo nel ruolo che ricopre, questo ha comportato dei rallentamenti, ma il Movimento è saldo e ben guidato. Di Maio sta svolgendo benissimo il ruolo di ministro degli Esteri, riuscendo a risolvere anche situazioni che si trascinavano da anni come quella di Chico Forti. E’ una delle personalità più importanti del movimento, il suo contributo di idee non è mai venuto meno, né lo sforzo per tenerci tutti uniti e far crescere M5s, e questo è riconosciuto da tutti.

𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐞𝐢 𝐨𝐫𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐨𝐫𝐢𝐭𝐚̀?

Contrastare la pandemia e far ripartire il Paese: ma per farlo occorre una squadra ben affiatata e il massimo sforzo di tutti.

𝐄’ 𝐝’𝐚𝐜𝐜𝐨𝐫𝐝𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐨 𝐒𝐭𝐫𝐞𝐭𝐭𝐨?

Pensiamo a tenerci stretti i ponti che abbiamo, piuttosto, per evitare tragedie.

𝐓𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐢 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐚 𝐜𝐚𝐬𝐚. 𝐋𝐞𝐢 𝐬𝐭𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐞?

Stiamo lavorando ogni giorno col Cts nella massima collaborazione per definire quanto e cosa riaprire nelle diverse zone: confido che entro fine mese si possa ricominciare a fare sport, con i limiti che saranno previsti, e in tutta sicurezza.