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Dal “Caso Salernitana” al “Caos gir. I” passando per il “Problema Catania”. E’ un movimento in confusione

  1. Siamo ad una settimana dalla chiusura della stagione 2020/2021 che doveva essere, negli auspici, della ripartenza di tutto il movimento e del ritorno alla normalità. Un ritorno alla normalità che c’è stato ma soltanto nei casi che ogni anno hanno animato il calcio italiano e che, anche quest’anno, non si sono fatti attendere. Ad oggi infatti, nessuna delle serie professionistiche italiane sa con certezza quali squadre prenderanno parte al campionato.

Partendo infatti dalla massima serie professionistica, la Serie A, spicca il “Caso Salernitana”, squadra del patron Lotito (stesso presidente della Lazio) che vede la serie A conquistata sul campo allontanarsi sempre di più. Infatti il regolamento non prevede che uno stesso presidente o una stessa proprietà sia a capo di due società partecipanti allo stesso campionato e, malgrado le numerose richieste, la FIGC non ha concesso nessuna deroga a Claudio Lotito. Il tanto sbandierato ottimismo che ha fatto seguito alla promozione ha pian piano lasciato spazio ad una sempre crescente paura per i tifosi campani ma non solo, infatti anche la partecipazione della Lazio potrebbe essere a rischio qualora tale cessione non avvenisse. C’è tempo fino a venerdì per evitare l’esclusione di entrambe, dall’altro lato stanno speranzose alla finestra il Benevento ed il Cittadella pronte ad approfittare di una mancata iscrizione, sempre che la Lega non usi questo caso per riportare il campionato a 18 squadre.

Procedendo più in basso, la Lega di Serie B invece è alle prese con il “tormentone Chievo” che versa in gravissime condizioni economiche e, sebbene anche qui ad inizio mese si professava ottimismo per delle cessioni eccellenti che avessero sanato il bilancio, ad oggi la società si è rinchiusa in un silenzio stampa molto eloquente e la mancanza di una guida tecnica fa presagire al peggio. Una brutta pagina quella degli ultimi anni per una società che invece era l’esempio della favola di provincia e del calcio virtuoso ma che, dalla sentenza del 2018 sul caso delle plusvalenze truccate, ha visto il suo futuro sempre più nebuloso fino ad arrivare ad oggi in cui rischia di sparire dal calcio professionistico.

Ultima serie professionistica che invece è letteralmente nel delirio più totale tra mancate promozioni e mancate iscrizioni. E’ notizia dell’ultim’ora la proroga delle iscrizioni all’ultima serie professionistica italiana al 5 Luglio (per le neopromosse dalla D) per favorire una conclusione del gir. I di serie D (sempre più incerta). Da un lato infatti la grana che ha anche fatto infuriare i vertici del calcio italiano della FIGC, ovvero la gestione assolutamente grottesca e fallimentare del gir. I di Serie D che ad oggi è l‘unico campionato italiano di calcio che ancora non ha visto una chiusura, con ancora 2 partite da giocare tra squadre che però continuano gli allenamenti senza avere certezze e squadre che invece hanno già “rotto le righe” non avendo più obiettivi stagionali. Dall’altro lato ci sono ben tre squadre che a 5 giorni dalla deadline per l’iscrizione hanno ancora molte incertezze sul piano economico, si tratta infatti di Teramo, Gozzano e Catania le cui condizioni economiche mettono a rischio l’iscrizione. Tra le tre la vicenda che fa più rumore e forse la più incerta è proprio quella del club etneo che è travolto dai debiti e con una proprietà la cui unica volontà è quella di disimpegnarsi. Negli ultimi giorni si sono avviate una serie di campagne per evitare il tracollo, dalle raccolte fondi dei tifosi a quelle di altri club calcistici siciliani come l’Enna. Tutto ciò però ha portato a coprire nemmeno il 30% della cifra necessaria e ad oggi la mancata iscrizione e la sparizione dal calcio per il club rossoblu è sempre più probabile.