CalcioPrimo Piano

Acr – Fc | Rivediamo insieme la moviola della 25^ Giornata

Venticinquesima giornata andata ormai in archivio con due vittorie nette per entrambe le compagini messinesi. La gara di Castrovillari è andata in scena senza troppe polemiche e grossi episodi arbitrali, da attenzionare la prima marcatura dei biancoscudati in cui i padroni di casa reclamavano un fuorigioco in avvio di azione, la terza rete di Foggia per cui però le immagini non ci aiutano così come nel secondo goal annullato ai padroni di casa per fuorigioco al momento del tiro. Sul lato “Franco Scoglio” invece la partita è stata un po’ più discussa con due episodi da rivedere, ovvero il calcio di rigore che ha sbloccato il match per atterramento di Bevis ed il presunto rigore richiesto dal Sant’Agata per un presunto tocco di mano di Domenico Marchetti.

Castrovillari – Acr Messina 1-3

Al 19′ Bollino va in goal tra le proteste dei difensori del Castrovillari che reclamavano un fuorigioco. Goal regolare?

Come evidenziano le immagini, al momento dell’assist di Izzo è Foggia ad essere più indietro di tutti ma non Bollino che va sul pallone mentre Foggia si disinteressa dell’azione. Bravo il guardalinee a tenere giù la bandierina e non cadere in errore. Goal regolarissimo.

Fc Messina – Città di S.Agata 5-1

Al 13′ Bevis viene affrontato in area e buttato giù, per l’arbitro è rigore. Decisione giusta?

Come evidenziato dal fermo immagine, il difensore ospite è in ritardo e si rende protagonista di un intervento impervio. La palla era nelle disponibilità di Bevis che però non può far altro che stramazzare al suolo dopo l’intervento incauto e senza possibilità di prendere il pallone del difensore del Sant’Agata. Rigore giusto ed anche giusta la non espulsione dello stesso difensore in quanto si tratta di un fallo di gioco nel tentativo di prendere il pallone.

Al 31′ proteste vibranti del Sant’Agata per un presunto tocco di mano di Domenico Marchetti. Era rigore?

Come evidenziano le immagini, il 5 giallorosso è già a terra quando Da Silva gli rinvia la palla addosso, pallone che finisce tra spalla e braccio e poi forse tocca nuovamente il braccio. La discriminante da evidenziare in questo caso è se il braccio vada mai verso la palla, cose che non avviene e se il movimento effettuato da Marchetti sia congruo alla dinamica di gioco, cosa che avviene. Decisione giusta da parte del direttore di gara, posizionato ottimamente, in quanto Marchetti non varia mai la sua postura dalla posizione dell’ intervento precedente.