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CUS UNIME – Chiara e dura replica al Rettore dell’ex Presidente Micali

Riceviamo e pubblichiamo una precisazione del presidente, oggi liquidatore, Nino Micali dopo le dichiarazioni pubbliche del rettore dell’Università di Messina in occasione della presentazione degli impianti alla Cittadella sportiva universitaria:

Apprendiamo con rammarico, rimanendo basiti, di alcune dichiarazioni rilasciate dal Rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea, pubblicate sulla Gazzetta del Sud del 12 novembre 2022, replicate anche in una video intervista sempre dello stesso gruppo editoriale, altresì pubblicate da alcune testate on line quale www.tempostretto.it; dichiarazioni rilasciate in occasione dell’inaugurazione dei rifatti terreni di gioco da tennis (e non dell’intero impianto) della cittadella sportiva universitaria.

Ancora una volta assistiamo a sproloqui ed inesattezze che riguardano la gestione ad opera del CUS UniMe della cittadella sportiva universitaria dal 2013 al 2020 e che evidenziano la completa malafede ed incompetenza del soggetto, che a tutti i costi, vuole buttare fango su una realtà ed una gestione di successo come quella del CUS UniMe cancellata con un colpo di spugna per mezzo di iniziative oggi oggetto di diversi procedimenti legali.

Con tali espedienti, inoltre, si tende a spostare l’attenzione dall’attuale gestione fallimentare della cittadella sportiva universitaria e della partecipata SSD UniMe risultante dal primo bilancio approvato, ma occultato volutamente dall’università e per contro, fortunatamente reso pubblico dai mass media.

Ma entriamo nel merito delle arbitrarie, diffamatorie affermazioni del Sig. Salvatore Cuzzocrea.

La gestione della manutenzione delle piscine e la relativa compilazione dei registri di controllo acque veniva effettuata da una ditta a cui il CUS aveva dato in affidamento il servizio, dopo opportuna evidenza pubblica.

Detti registri, sino a quando a gestire era il CUS UniMe, venivano custoditi in un armadio metallico nei locali dell’infermeria della piscina coperta che dovevano essere resi ispezionabili in qualsiasi momento da parte dei funzionari dell’ASP, anche senza la presenza del gestore e che di fatto venivano effettuate quasi mensilmente. Nei registri era obbligo segnalare quotidianamente, tutte le manovre e qualsiasi anomalia si presentava nell’intero circuito dell’acqua: filtri e vasca comprese.

In oltre, in autocontrollo, il CUS UniME aveva stipulato, anche se non dovuto per legge, una convenzione con il Dipartimento ChiBioFarAm dell’Università di Messina, proprio per innalzare gli standard qualitativi e di controllo nella gestione delle acque e delle piscine. Quando si verificavano anomalie, venivano registrate ed immediatamente si interveniva, procedendo anche con la chiusura temporanea, per mettere in opera i protocolli previsti sulla base del problema riscontrato.

Le diffamatorie dichiarazioni del Sig. Salvatore Cuzzocrea ledono, oltre che l’operato del CUS UniME, la professionalità dei funzionari dell’ASP, del Dipartimento ChiBioFarAm dell’Università di Messina e dell’allora gestore del servizio.

Non si è mai verificato che il CUSUniME lasciasse aperto l’impianto in caso di situazioni critiche che potessero ledere l’incolumità e la salute delle persone.

È opportuno ricordare allo smemorato Rettore che proprio negli anni del suo insediamento avvenuto nel 2018, nella piscina coperta abbiamo cambiato i filtri, rifatto la vasca di compenso, abbiamo ripristinato l’impianto di riscaldamento dell’acqua operando su tutta una serie di apparati dopo un incendio all’interno della centrale energetica, mentre nella piscina scoperta è stata rifatta la vasca di compenso, sono stati impermeabilizzati tutti i canali di scolo, è stato cambiato il quadro elettrico di controllo, sono state sostituite tutte le caldaie di riscaldamento dell’acqua, è stato piastrellato il fondo della piscina ed altri piccoli e grandi lavori.

Tutti questi lavori di straordinaria manutenzione, sono stati eseguiti con i fondi del CUS UniMe che si è sostituito all’Università, proprietaria degli impianti ma sorda a tutti gli appelli proventi dal gestore.

A tal proposito, non so cosa intenda il Rettore quando afferma “abbiamo rifatto integramente il sistema di filtraggio di entrambe le piscine” perché i filtri della piscina coperta sono stati cambiati dal CUS UniMe, mentre quelli della piscina scoperta sono ancora li.

Inoltre, il Rettore, prima di rilasciare improprie dichiarazioni dovrebbe informarsi meglio, come quando asserisce “Adesso l’acqua è perfetta”. Dovrebbe leggere cosa denunciano gli utenti sullo stato dell’acqua di tutte e due le piscine: acqua fredda e torbida

Per quanto riguarda il soffitto, premesso e ribadito che la gestione della manutenzione straordinaria spettava all’Università proprietaria degli impianti, va precisato ancora una volta che, diverse volte per evitare chiusure e creare danno all’utenza ed agli sportivi, è intervenuto il CUS con propri fondi e ciò è stato fatto sino al 2020.

Comunque, giusto per verità di cronaca, bisogna fare presente che il vantato intervento di asporto dei calcinacci dal tetto della piscina coperta, non ha fatto altre che ripristinare le condizioni esistenti dopo che un analogo intervento era stato eseguito dalla passata amministrazione.

Purtroppo si tratta sempre di un palliativo e non di un intervento radicale, così come dovrebbe essere fatto, che, quanto prima, si ripresenterà.

Forse a questo punto sarebbe opportuno che degli ispettori preposti, ispezionassero seriamente il tetto della piscina coperta della cittadella per evidenziare le eventuali criticità strutturali mai risolte, al fine di individuare gli opportuni interventi ed al fine di rassicurare i tanti frequentatori, prima che accada l’irreparabile.

Anche sul manto di erba sintetica, rinvenuto accatastato un una parte della cittadella, occorre fare chiarezza. L’operato del CUS UniMe, sin dall’inizio del suo insediamento in cittadella, è stato improntato al risparmio, al riciclaggio ed al rispetto dell’ambiente e del verde.

A tal proposito, volutamente, non abbiamo mandato a discarica gli oltre 12 mila metri quadri di manto in erba sintetica che erano stati rimossi dal campo di calcio ad undici dopo il rinnovo con un manto di ultima generazione, regolarmente omologato F.I.G.C..

Il manto rimosso, in parte, è stato frazionato e donato a molti operatori che ne hanno fatto richiesta.

La rimanente parte è stata riutilizzato come pacciamatura nei tanti interventi di piantumazione.

Tale pratica, per rendere dotti gli ignoranti come il Cuzzocrea, era stata consigliata dal giardiniere dipendente dell’università, e viene praticata per non fare crescere erbe infestanti lì dove vengono piantati arbusti, piante e verde di ogni genere. Basta dare uno sguardo alle scarpate appena si entra in cittadella sul lato destro e scoprire che sotto le centinaia di lantane il colore verde è dato proprio dal manto dismesso.

Gli ultimi centinaia di metri quadri rimasti, erano stati accatastati accanto al campo di calcio ad undici, visibili e non occultati come mistificato da Cuzzocrea, dovevano servire per continuare l’opera iniziata, interrotta dallo stesso Cuzzocrea fraudolentemente con la nota risoluzione unilaterale della convenzione.

Quello che invece il Cuzzocrea intende occultare, sono i danni arrecati al verde che prima veniva curato e accudito meticolosamente, mentre oggi è in completo stato di abbandono.

Tali danni, che hanno vanificato anni di cure e cospicui investimenti del CUS UniMe, sono evidenti ai più ed ai tanti frequentatori della cittadella che ne fanno continuamente denuncia sui social. Peccato non poterlo denunciare per danno erariale.

Ed andiamo alla questione dell’omologazione del campo di calcio ad undici.

Paradossalmente, lo stesso Cuzzocrea fino a qualche mese fa, strumentalizzando ad contrariis, denunciava la responsabilità del CUS Unime per la mancata omologazione da parte della federazione Italiana Gioco Calcio proprio del campo di calcio che oggi, magicamente, invece viene omologato per attività agonistica sino agli under 14 e non sicuramente per lavori eseguiti in questi ultimi tempi.

Purtroppo la continua mistificazione delle notizie, a furia di ripeterle, può essere spacciata per verità.

Infatti il CUS UniMe, come emerge dalla relazione redatta dal Presidente, nel proporre la ristrutturazione del campo di calcio ad 11, ha sempre e chiaramente specificato che i lavori erano finalizzati per un recupero ad uso servizio e non per attività sportiva agonistica. Tant’è che gli uffici: tecnico e contabile dell’Università e la passata amministrazione, concordi che con le somme a disposizione non si poteva intervenire radicalmente, avevano rilasciato il visto esecuzione regolare dei lavori e la loro conformità alle previsioni.

Si pensi che, per rifare il campo secondo le linee dettate dalla FIGC, sarebbero serviti oltre un milione di euro contro i poco meno di 215 mila spesi per riportare l’impianto ad una funzionalità di base.

Comunque, il CUS Unime, aveva avanzato richiesta di omologazione alla federazione ma, tale percorso è stato interrotto dalle posizioni assunte dall’università.

Infine, per quanto riguarda lo smarrimento dei progetti, si fa sommessamente rilevare che tale aspetto riguarda gli uffici preposti dell’Università. Ci teniamo, comunque a precisare che, quando il CUS UniME è stato coinvolto in realizzazioni, quali Club House, tettoia impianto di riscaldamento piscina scoperta, Palagym, ecc., lo ho sempre fatto producendo tutte le autorizzazioni di legge.

Per quanto sopra, a tutela dell’immagine del CUS UniME, abbiamo dato mandato ai nostri legali di valutare gli estremi per una denuncia per diffamazione nei confronti del Sig. Salvatore Cuzzocrea.

Presidente, oggi Liquidatore del Cus UniMe, Antonino Micali