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BASKET C GOLD – Parla coach Cavalieri in vista di Basket School-Fortitudo

Dopo aver osservato il turno di riposo, torna in campo la Fortitudo Messina al Pala Mili contro la Basket School. Match d’alta quota per le due formazioni messinesi e terza piazza in gioco ma con un occhio sempre alle prime due piazze che significherebbero promozione senza l’appendice dei play-off. Squadre appaiate a quota 24 ma con la formazione di Sidoti che deve ancora osservare il turno di riposo.

Sulla partita di domenica 12 febbraio abbiamo raccolto le impressioni di coach Cavalieri che fa il punto anche sulla vicenda Siaz Piazza Armerina che potrebbe riscrivere la storia di questo campionato di C Gold.

 “Incontriamo la Basket School dopo una settimana di stop che ci ha dato la possibilità di ricaricare le nostre energie. Sono molto contento dei miei giovani ragazzi e sono contento del lavoro fatto in settimana. Purtroppo quando si è così giovani sembra sempre che il tempo non ti basti mai e ne vorresti sempre altro per cercare di migliorarli più velocemente. Incontriamo una squadra solida ed esperta, che ha trovato i suoi punti di forza, ma questo mi preoccupa sempre poco. Guardo più a come noi arriveremo a questa partita e quanta fame avremo di proseguire verso i nostri obiettivi.

Sicuramente tutte le società e tutto il campionato aspettano ancora il verdetto finale sulla situazione di Piazza Armerina. Per adesso è stata agevolata solamente una società ma questo mi preoccupa poco perché sono sicuro che, con il cambio di rotta, la federazione farà più chiarezza nei giorni a venire e spero che questo non comporti un illecito sportivo. Ci vuole buon senso e spero che si possa parlare solo di basket giocato e non di giustizia sportiva.  

Basket School è una squadra che si è aggiustata strada facendo, con cambio di coach e nuovi innesti. Ribadisco che quello che deve interessare noi è solo ed esclusivamente il nostro approccio e la nostra tranquillità. A settembre eravamo una scommessa, a novembre una squadra fortunata. Ora sul campo abbiamo costruito il rispetto che ci meritiamo, sia dagli avversari che dalla classe arbitrale”