Allenatori Serie A, Tudor è il miglior investimento della stagione: ogni punto costa ‘solo’ 7 mila euro
Il successo di una squadra è strettamente connesso alla scelta del suo allenatore, il cui valore d’ingaggio, spesso esoso, dipende da vari fattori. Gli stipendi da capogiro, però, non sempre corrispondono a una reale convenienza per il club, e non è detto che l’investimento sul compenso del CT abbia il suo equo ritorno.
Nella sua ultima ricerca, quindi, la redazione di Affidabile.org si è chiesta se un maggior valore dell’ingaggio per le panchine corrisponda poi a migliori performance delle squadre. In poche parole, conviene sempre spendere molto per ottenere buoni risultati? E soprattutto, a stagione quasi conclusa, quale club ha fatto il miglior investimento per la scelta del suo CT?
Per rispondere a queste domande abbiamo voluto individuare il miglior rapporto ‘qualità/prezzo’ delle panchine di Serie A attraverso il costo per punto di ogni coach, ossia la relazione tra il valore dello stipendio percepito nelle giornate giocate e i punti totali ottenuti dalle squadre. Per la raccolta dei dati sono stati considerati tutti gli allenatori dell’attuale stagione (inclusi gli esonerati) nell’arco temporale che va dalla prima alle 36esima giornata di campionato.
I risultati della nostra indagine parlano chiaro: a volte per vincere in campo non è necessario spendere un capitale per l’ingaggio del CT.
Un esempio su tutti? La Juve. Thiago Motta, con 29 partite fino al 23 marzo, ha ottenuto 52 punti, ma, considerato che è il terzo coach più pagato di Serie A con 100 mila euro a giornata, ognuno dei suoi punti è costato più di 55 mila euro al club. Il suo successore Tudor, con un compenso di poco più di 13 mila euro a giornata, domina invece la classifica ‘qualità/prezzo’, perché in 7 partite (dal 23 marzo) ha conquistato ben 12 punti, ognuno dei quali è stato pagato poco più di 7 mila euro.
Il forte investimento economico, quindi, non sempre può dirsi conveniente in termini di punti ottenuti, dal momento che possono esserci tecnici che, a fronte di guadagni più bassi, performano meglio.
Ma partiamo dall’inizio, ovvero da una panoramica sugli stipendi dei CT.
Quanto costano le panchine di Serie A? Quasi 900 mila euro per ogni giornata di campionato
I dati sui compensi degli allenatori non sono un segreto per gli amanti del calcio, soprattutto se si pensa alle squadre più blasonate.
Se però si approfondisce il tema, si nota come non tutti i CT hanno guadagni allineati in Serie A. Su un totale stipendi di 32,6 milioni di euro, la media è infatti di 1,6 milioni, molto inferiore ad esempio al compenso di 6,5 milioni di Inzaghi e di Conte.
Lo stesso vale per lo stipendio netto a giornata, che complessivamente è leggermente superiore agli 857 mila euro, con una media di poco più di 42 mila euro, dato anche stavolta più basso della media dei coach di Napoli e Inter, pari a 170 mila euro.
Se guardiamo invece alle giornate effettivamente giocate, il valore totale è di poco maggiore a 30 milioni di euro, mentre la media è di 1,5 milioni, che sale a quasi 6 milioni nel caso dei già citati Inzaghi e Conte.
Inzaghi, Conte, Motta e De Rossi: 4 coach valgono più della metà del costo totale delle panchine
Non sorprende che tra gli stipendi a giornata più alti figurino quelli degli allenatori di Inter, Napoli, Juve e Roma, queste ultime con gli esonerati Motta e De Rossi.
Per ogni partita giocata, Inzaghi e Conte hanno percepito 171.052 euro netti, Motta alla Juve ne ha presi 100.000, mentre la Roma per De Rossi (da gennaio a settembre 2024) ha pagato 84.210 euro, quasi 4 volte l’attuale coach Ranieri (26.315 euro). Nella top 5 anche Gasperini, che all’Atalanta guadagna quasi 79 mila euro a partita.
Tudor e Giampaolo, per loro si spendono ‘solo’ 13 mila euro a partita
Vediamo ora chi sono gli allenatori che guadagnano di meno.
Gotti e Giampaolo, rispettivamente ex e attuale CT del Lecce, sono costati alla squadra 13.157 euro a giornata, molto meno della media.
Stessa cifra per Tudor, alla guida della Juve. Ad oggi il valore del suo stipendio per le partite giocate è poco più di 90 mila euro, considerando che l’allenatore dei bianconeri è attivo da 7 giornate, a partire dall’ingaggio risalente allo scorso marzo.
Nella lista degli allenatori meno pagati va menzionato anche Zanetti, al Verona dal giugno 2024: il suo compenso vale 600 mila euro per la stagione in corso e 15.789 euro a giornata, per un totale di 568.404 euro su 36 giornate. Stesse cifre per D’Aversa, allenatore dell’Empoli, e per Pecchia, esonerato dal Parma a febbraio.
Conte e Inzaghi: in vetta alla classifica degli stipendi, ma anche in quella di campionato
Come abbiamo visto, lo stipendio dei tecnici come dato isolato non è indicativo della reale qualità dell’investimento. A volte spendere tanto per pagare una panchina non è sinonimo di successo assicurato.
Ma prima di valutare il miglior investimento per le panchine di Serie A in termini di qualità/prezzo, analizzeremo la media punti sul totale delle giornate giocate, che resta il valore più indicativo delle performance dei coach, se non si considera il valore degli stipendi percepiti.
Nesta, Bocchetti, Gotti e De Rossi: tutti esonerati con una media punti inferiore allo 0,75
Chi sono dunque i coach più performanti in termini di media punti sulle giornate totali giocate nell’attuale campionato?
Antonio Conte è il primo in classifica. Al Napoli dal 5 giugno 2024, su 36 giornate ha ottenuto ben 78 punti, con una media di 2,16. Segue Simone Inzaghi, con 77 punti su 36 partite e una media di 2,13. Terzo gradino del podio per Claudio Ranieri: un dato significativo, visto che su 24 giornate giocate dal novembre 2024 il CT ha ottenuto 50 punti e una media di 2,08.
Gasperini dell’Atalanta è quarto, con 1,97. Ottimo è anche il rapporto tra le partite giocate e punti conseguiti per Conceição, che in 18 giornate con il Milan ha guadagnato 33 punti, per una media di 1,83.
Anche Tudor, tra i primi 10 CT per punti ottenuti, in sole 7 giornate ha conquistato 12 punti e una media di 1,71.
Nella top 5 dei peggiori, troviamo invece gli allenatori del Monza, Nesta e Bocchetti, quello del Lecce, Gotti, e De Rossi alla Roma. Tutti esonerati (incluso Nesta, prima del nuovo ingaggio) e tutti con una media punti a partita che non supera lo 0,75.
La media punti e il rapporto qualità/prezzo
Specifichiamo che la media punti resta un parametro fondamentale per valutare le performance dei CT, anche se si tratta di un dato assoluto e non collegato alla variabile qualità-prezzo. Se infatti allenatori come Conte e Inzaghi sono tra i più pagati della Serie A e il rapporto tra valore stipendio/punti conseguiti è tra i più bassi in termini di convenienza dell’investimento, è anche vero che i due CT hanno portato le loro squadre in vetta alla classifica di campionato.
Tudor, un punto ogni 7 mila euro spesi. Per la Roma con De Rossi ce ne volevano 112 mila
Come abbiamo visto, dati alla mano, i costi elevati degli allenatori non sono direttamente proporzionali alle performance delle loro squadre, aspetto ben evidenziato confrontando il valore del compenso percepito per le giornate giocate e i punti ottenuti nelle partite.
Rapporto stipendi-punti in campionato: Ranieri e Conceição non superano i 15 mila euro a punto
La top 5 della classifica ‘qualità/prezzo’ è guidata da Tudor: su 92.099 euro per le giornate giocate, l’allenatore ha fatto guadagnare alla Juve 12 punti, con un costo unitario di 7.674 euro, l’unico sotto i 10 mila euro.
Secondo gradino del podio per Ranieri: in 24 giornate giocate, il coach ha ottenuto ben 50 punti e percepito 631.560 euro, un valore stipendio tra i più alti in termini assoluti. Eppure la società ha speso ‘solo’ 12.631 euro per ciascun punto.
Terzo posto in questa speciale classifica per Conceição, che in 18 giornate con il Milan ha conquistato 33 punti, su un valore del compenso totale di 473.670 euro, e un costo unitario per punto di 14.353 euro.
Completano questa top 5 Runjaić e Giampaolo. Il coach dell’Udinese ha un ingaggio pari a 750 mila euro, ma la sua squadra in 36 giornate ha conseguito 44 punti, dato quest’ultimo che fa scendere il costo per punto a 16.147 euro. Il CT del Lecce, Giampaolo, in 24 giornate ha raggiunto 19 punti, un numero significativo se rapportato ai 315.768 euro ad oggi percepiti, per un costo del singolo punto di 16.619 euro.
Da De Rossi a Bocchetti, i peggiori investimenti per la stagione 2024/2025
La coda della classifica ‘valore stipendio/punti in campionato’ è per l’esonerato De Rossi: per le sue 4 giornate alla Roma il tecnico è costato alla squadra 336.840 euro, e i suoi soli 3 punti sono stati pagati ben 112.280 euro ognuno.
Penultimo in classifica Bocchetti del Monza (98.245 euro per ogni punto), preceduto dal terzultimo della lista, Inzaghi, e dal quartultimo, Conte, per via del valore elevatissimo del loro compenso. Nello specifico Inzaghi e Conte hanno guadagnato 6.157.872 euro rispettivamente da Inter e Napoli, e in 36 giornate giocate hanno raggiunto 77 e 78 punti, facendo dunque costare il singolo punto 79.972 euro il primo e 78.947 euro il secondo (oltre 10 volte quello di Tudor, per intenderci).
Una menzione a parte merita la posizione di Nesta, al Monza dalla prima alla 17esima giornata di campionato e poi confermato di nuovo a febbraio per 1 milione di euro in sostituzione di Bocchetti, nonostante la non ottima performance del primo ingaggio. Il CT in 12 partite giocate ha conquistato 5 punti, ognuno dei quali pagato ben 63.156 euro, addirittura di più che col primo contratto.
Il metodo di ricerca: come abbiamo raccolto i dati
Per condurre la nostra ricerca abbiamo preso in considerazione tutti i coach di Serie A della stagione 2024-2025, inclusi gli esonerati, e il valore del loro stipendio fino alla 36esima giornata.
Da evidenziare che il valore non necessariamente corrisponde al compenso economico effettivamente elargito ai coach, ma è comunque un indicatore significativo della spesa sostenuta dai club per le panchine nelle giornate di campionato prese in considerazione.
Dal rapporto tra valore dello stipendio percepito e punti guadagnati, è stato trovato il dato finale, ovvero quello del costo per punto di ogni panchina e quindi la classifica del miglior rapporto qualità/prezzo.
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