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AKADEMIA MESSINA. Maggipinto: “Percorso bellissimo. Gruppo marcia in più”. Costantino: “Stiamo costruendo una corazzata per andare in A1”

(nella foto in alto il libero Marianna Maggipinto – Akademia Città di Messina)

Al termine della gara di play-off con Talmassons, queste le dichiarazioni del libero Marianna Maggipinto e, a conclusione della stagione, del presidente Fabrizio Costantino dell’Akademia Città di Messina.

Marianna Maggipinto: “È stato un percorso duro, molto intenso perché dal primo giorno abbiamo iniziato a lavorare come pazze. E’ stato un percorso a tratti altalenante perché ci sono stati dei picchi veramente incredibili, alternati invece a dei momenti difficili, che però siamo sempre riusciti a superare. Quindi, se devo parlare in maniera distaccata, direi che è stato un percorso di grande crescita, dove grazie a Fabio Bonafede abbiamo imparato tanto, soprattutto a costruire tassello dopo tassello. Ogni giorno è stato importante per arricchire qualcuna di noi, sia dal punto di vista tecnico che umano. E’ stato un percorso a 360 gradi che mi aspettavo da una società del Sud e da un allenatore del Sud. Quindi, andiamo pochino di rimpianto perché questa sera volevamo un risultato diverso, ce lo meritavamo ma l’avversario è stato bravo. Siamo stata anche brave noi ad arrivare a gara 3. In generale è stato un percorso bellissimo dove il gruppo è stato la marcia in più a questo percorso. Eravamo tutte l’una per l’altra e questo non si trova tutti gli anni. Stasera sono un po’ triste perché questo lungo cammino è finito; mi ha dato tanto”.

Il presidente Fabrizio Costantino – Akademia Città di Messina

Fabrizio Costantino: “Dopo i primi dieci minuti di delusione – normale perchè quando entri in una semifinale ci credi e lavori per crederci ancora di più – è necessario anche evidenziare la bontà di quanto fatto. Una società che ha poca esperienza, esistiamo da cinque anni, è arrivata a giocare per il salto in A1; questo mi rende orgoglioso di quanto fatto in questi anni e in stagione. Si è creato un grandissimo gruppo che si è ben amalgamato. Sono orgoglioso della mia società della quale tengo a sottolineare il grande fair play. In questi due giorni non abbiamo mai detto perché è stato squalificato coach Bonafede; non era in panchina per una somma di penalità e l’ultima, che ha fatto scattare la squalifica, scaturita per un non mancato saluto al solito arbitro di Caserta che in passato avevamo contestato. Ci era stato assicurato che non sarebbe più stata designata in nostre gare. E’ sempre lo stesso che scrive contro di noi. Forse c’è un po’ di malafede; ho ricevuto le scuse del  Consigliere Nazionale, Davide Anzalone, che ieri mi ha mandato un messaggio per conto della Federazione per un vizio di forma nella comunicazione. La squalifica andava comunicata via pec, saremmo stati pronti a pagare i sei mila euro di penale. Avremmo potuto far sedere il tecnico in panchina e posticipando la squalifica alla settimana successiva. La nostra società ha investito tanti soldi e merita rispetto. Manderemo una pec al settore arbitrale perchè questo arbitro non venga più designato in nostre gare, Forse mi squalificheranno, ma è sempre la stessa che crea problemi. Questa era una gara fondamentale e non accetto che un arbitro per una banalità ci privi del nostro tecnico. Fortunatamente poi il videocheck ce lo ritroveremo in tutte le partite dal prossimo anno”.

Il presidente è già concentrato sulla prossima stagione:“Questa società penso sia organizzata e strutturata. Noi lavoriamo alla stagione successiva da Dicembre. Il 31 gennaio è stato presentato il nostro programma a tutti gli sponsor. La società sa cosa deve fare; non iniziamo da domani ma abbiamo cominciato con largo anticipo”.

Ma il pensiero del numero uno di Akademia è rivolto ai collaboratori, non tralasciando un annuncio sul futuro: “Voglio ringraziare tutto lo staff dell’area marketing, commerciale, comunicazione. Riusciamo a portare avanti una società con sessanta persone grazie a tutte queste aree. Il contratto del nostro tecnico scadeva nel 2024/2025 e l’abbiamo rinnovato per altri tre anni, fino al 2027”.

“La Città di Messina  – prosegue Costantino – merita palcoscenici importanti. Nelle ultime gare disputate in trasferta i dati delle partite viste parlano di uno share con quasi settemila persone; il calcio il lunedì fa duemila spettatori. Dobbiamo partire da qui; c’è stato poco pubblico ma dobbiamo analizzare i dati nel giusto modo. La serie A manca da tanti anni; dobbiamo far nuovamente nascere nella gente la passione verso questo sport. I nostri numeri vanno letti anche rispetto al fatto che Volleyball World trasmette gli incontri. I 1500 di oggi e i numeri realizzati in trasferta dalla tv locale, sono il bacino da cui ripartire. Lancio la provocazione, se Messina ci ama quando inizieremo la campagna abbonamenti voglio vedere una città matura; stiamo organizzando una corazzata per il prossimo anno per andare in Serie A1. Stop ai biglietti gratis, la gente deve essere matura e pagare un biglietto. Il contributo della città è un’altro step per crescere. Stiamo investendo un milione di euro per la prossima stagione. L’imprenditoria l’abbiamo dalla nostra parte;ora, manca la gente che aspettiamo al palazzetto”.

“Le istituzioni locali messinesi – conclude il presidente – ci stanno vicine, ma non basta. Ci sono ottimi rapporti con l’Amministrazione comunale ma la Regione Siciliana è indietro con i pagamenti dei contributi di due anni. L’Assessore Amata è messinese e si corre ai ripari dicendo che non ci sono risorse umane. Ho chiesto di essere trattato come la Saturnia Catania che ha lo sponsor regionale; l’Assessore Amata mi ha risposto che non si può fare. Le Istituzioni regionali sono distanti anni luce. Lavoriamo con Malta per propagandare un altro paese mentre la nostra regione dovrebbe sostenere le società di vertice. La trasferta a Talmassons è costata ottomila euro, non esistono più i voli low cost, ci sono fondi per i residenti in Sicilia, ma le nostre atlete non lo sono. Andremo incontro a spese eccessive e per vincere un campionato avremo bisogno di energie fisiche ed economiche; con o senza Istituzioni continueremo sulla nostra strada. Qual è la ricetta per far bene? Il sottoscritto lavora sedici ore al giorno, della mia attività principale non me ne occupo da un anno e mezzo. I primi due anni, dopo aver uscito soldi di tasca mia, siamo arrivati a questo risultato frutto del lavoro fatto in prima persona con gli imprenditori. Loro adesso sono i primi tifosi, amici che assistono alle partite. In una città economicamente depressa, rispetto a quelle del nord, lavoriamo con le piccole sponsorizzazioni e ne servono ottanta; ora, puntiamo ai cento sponsor”.

Le ultime parole sono spese per “ringraziare tutti, staff dirigenti, la mia famiglia, voi giornalisti, da tutto questo dobbiamo ripartire”.