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Verso Palermo-Messina | Leonardo: “Un dolce ritorno” – Lavrendi: ” Ho trovato un contesto diverso”

L’inverno è ormai giunto, le temperature sono diminuite, allo Stadium durante l’allenamento del giovedì pomeriggio, fa un freddo intenso anche se fino adesso, per la società biancoscudata e per tutto l’ambiente giallorosso, Novembre è risultato un mese accettabile.  Sono lontani, ormai, i giorni di una crisi profonda, originata con l’esonero del Ds Obbedio, maturata con la netta sconfitta nella stracittadina   e culminata con le dimissioni di Pasquale Rando. Oggi a Messina si respira un aria nuova, perché Zeman sembra avere le carte in regola, per “non fare ulteriori danni”, ipse dixit, ma soprattutto per provare ad osare, a credere.  Ne danno atto due vittorie convincenti, in cui il Messina, in pieno stile zemaniano, va in goal 6 volte in 180 minuti, vincendo una sfida importante come quella col Biancavilla, avversario diretto nella complicata rincorsa al Palermo. I giocatori sembrano rivitalizzati, nonostante ci si allena e si corra di più, e mentre, i tifosi non stanno nella pelle per tornare a vivere emozioni importanti, la società centra altri due colpi di mercato, un motivo in più per riscaldare tutto l’ambiente giallorosso.

A rafforzare l’assetto dirigenziale della società, arriva una vecchia conoscenza del Messina, Pasquale Leonardo, ingaggiato nelle vesti  di Collaboratore della Gestione Sportiva. Leonardo, conclusa da poco l’avventura di ds dell’Acireale,  giunge in riva allo stretto, e per lui si tratta del secondo ritorno in giallorosso,  dopo quella della  stagione 2010/2011, successivamente in Lega Pro, nel campionato 2016/2017. Distinto e, come sempre, imperturbabile, lo definisce un ritorno “dolce” e aggiunge: “è sempre un piacere tornare a Messina”. Ma non si sbilancia mai, non fa trapelare altro, se non il necessario, sulla storia che lo ha portato a tornare per la terza volta a Messina. Diplomatico anche sul percorso che si appresterà a svolgere, frena e chiarisce quando si auspica la più timida rivoluzione: le rivoluzioni dicembrine sono molto pericolose, bisogna invece lavorare gradualmente, provando a coordinare le direttive societarie e le richieste del mister”. Determinato e fiducioso sul lavoro salvabile, sicuro che c’è già una chiara lettura di quella che sarà l’ossatura, nelle more di capire però, chi ne farà parte, e chi no, del progetto: “Assolutamente si…non credo che, per l’appunto, servano rivoluzioni, dobbiamo semplicemente capire, chi ha realmente voglia di fare parte di questo progetto, e soprattutto chi capisce che siamo a Messina, e si sta in società in un certo modo”. Sul big-match in casa del Palermo, esprime la sua emozione, quanto la convinzione che qualcosa di sicuro e in bene, sia cambiata: “La partita di domenica sarà davvero molto emozionante da seguire, oltretutto perchè sarà la partita del mio ritorno, sarà importante approcciare bene e fare risultato” sull’arrivo di Zeman aggiunge:Il mister ha dato un nuovo volto alla squadra, probabilmente è il momento giusto per fare davvero qualcosa di buono”.  Sul mercato, già si è discusso, ma si chiude nel rilasciare dettagli e particolari: “ in uscita sarà complicato ma vedremo di fare un buon lavoro, il presidente per quello che ha messo a disposizione non ha ricevuto validi riscontri, dovremo quindi ripristinare un nuovo progetto in essere”. Ma quando si discute della tipologia di giocatore a cui si andrà incontro nella sessione dei trasferimenti, si sbottona un po’ di più e descrive a chiare lettere di cosa è alla ricerca: “profili adeguati alla categoria, giocatori che hanno fame, gente concreta che ha voglia di onorare la maglia”. Sul campionato, non sembra aver trovato un copione diverso da quello che si aspettava, valorizzando però le cosiddette “squadre rivelazioni”: Il livello del campionato è quello che ci si aspettava, con il Palermo avanti e le messinesi più indietro, tenendo conto di realtà come Biancavilla, Licata e Troina che con poco stanno rendendo molto bene”. Quando si passa a parlare della sua ultima esperienza col Messina, nell’ultima conferenza accanto a Cristiano Lucarelli, giudica solo l’obiettivo raggiunto ma si limita sulle questione societarie: una parentesi bella, dove abbiamo raggiunto l’obiettivo stagionale, nonostante le situazioni societarie fossero critiche. Questa è sicuramente una circostanza diversa”. Sull’esperienza di Acireale, dribbla su Cannino e ricorso, poi si lascia al ricordo di una buona avventura: “l’anno scorso siamo arrivati sesti, lavorando con un budget da Eccellenza, abbiamo fatto un ottimo lavoro, quest’anno invece sono cambiati un pò i piani”.

Giovanni Lavrendi

Il secondo colpo di mercato, è un altro ritorno in maglia giallorossa, si tratta di Giovanni Lavrendi, centrocampista classe ’86, ritrovatosi senza squadra e senza contratto, attirando le attenzioni della dirigenza messinese, che ha pensato bene di rinforzare in vista dei prossimi progetti di mercato. Sorridente e quasi emozionato, dimostra tutta la sua felicità nel tornare a Messina: Sono veramente contento di essere tornato a Messina, perchè ho un ottimo ricordo, di quando sono stato qui due anni fa”. Ma nei ricordi della sua esperienza, c’è anche il finale burrascoso, con una separazione non del tutto serena, proprio col presidente Sciotto: Come tutti sapete avevo avuto qualche problemino con il “pres” , che è stato risolto immediatamente da quando ci siamo ritrovati in questa nuova avventura”. Rispetto ad allora, anche lui denota un netto cambiamento: “Quella era una società neonata, quindi è anche normale incontrare problemi organizzativi…stavolta ho trovato un contesto diverso, dove c’è tutto per fare bene “. Positive le prime impressioni sul mister e sui nuovi compagni, alcuni dei quali ex ed amici: “Ritrovo Ciccio, Fabio poi Crucitti è un fratello, conosco di nome tutti gli altri, impossibile non conoscerli… domenica mi hanno fatto un ottima impressione, sono davvero felice di fare parte di questo gruppo”. Da tempo Lavrendi è alle prese con un fastidioso infortunio, non nasconde i disagi e una forma da rivedere, ma è tanta la voglia di tornare in campo: “Non ottimale ma non parto da zero, mi sono allenamento da solo nell’ultimo periodo e, sono già due settimane che mi alleno qua, proverò ad essere più rapido possibile nel recuperare. Qui c’è da lavorare sodo, e lo so benissimo, perchè i metodi di Zeman sono come quelli di Modica che già conosco, metodi che poi trovano riscontro la domenica quando si scende in campo”. Un giocatore esperto, con una buona carriera alle spalle, rimasto però “fermo ai box”, lui sorridendo risponde:  Questo non dovete chiederlo a me, diciamo che si sono incastrate alcune situazioni che hanno fatto si che io rimanessi a casa  fino a questa chiamata, non me lo aspettavo ad essere sincero, ma il calcio è anche questo”.