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PAGELLE MESSINA. Quando una squadra gioca all’italiana e ritrova alte valutazioni

(Marino, autore del gol del vantaggio nella foto di Giovanni Isolino)

Il Messina continua a dimostrarsi squadra quadrata ed attendista e questo permette ai giallorossi peloritani di sfruttare, spesso, al meglio le gare esterne in cui lasciare il pallino del gioco agli avversari non vuol dire rinunciare alla vittoria ma, al contrario, sfruttare il gioco di rimessa per trovare l’occasione di colpire in contropiede. Adesso bisognerà trovare il giusto equilibrio nelle partite casalinghe dove, fino ad oggi, risulta più difficile trovare la via del gol nel momento in cui è il Messina a dover spingere e gestire la partita.

Fumagalli: non deve sporcarsi la maglia davanti agli attacchi asfittici degli avversari. Gestisce Ganz a suo piacimento quando l’attaccante gli si ritrova davanti in solitudine costringendolo all’errore. Unico neo l’ennesima ammonizione per perdita di tempo che, per come stavano andando le cose, poteva risparmiarsi. Voto 6,5

Berto: non sarà trascendentale nelle sue avanzate ma in copertura sta diventando una certezza in un ruolo non suo. Voto 7,5

Trasciani: l’attacco avversario non crea patemi (quasi neanche se volesse), lui fa il suo compitino e ci mette la ciliegina con il gol del raddoppio. Voto 7,5

Ferrara: vale quanto detto per Trasciani, lui però non va in gol. Ogni tanto si perdono ribattendo alla meno peggio quando si crea confusione nella propria area. Voto 7

Celesia: all’inizio soffre troppo le sfuriate di Riccardi che lo supera in agilità, ma l’esterno non trova gli acuti dei compagni. Poi, prende un pò le misure e lo argina fino a spegnerlo del tutto. Voto 7

Kragl: quei palloni che arrivano in avanti devono passare da lui per trasformarsi in azioni-gol, come nella prima marcatura. Trasforma in oro quello che tocca. Voto 7,5

(28′ st Grillo: entra per aumentare il fortino davanti la difesa. S.V.)

Fofana: tre centrocampisti dediti ad aumentare il volume difensivo davanti a Fumagalli e spesso si trovano a tirar fuori le castagne dal fuoco nella propria area. Poi, si riorganizzano e, con una rete di corti passaggi, lasciano il compito di inventare agli attaccanti. Voto 7

Mallamo: il secondo dei tre (gli alti sono Fofana e Marino) che fa schermo e ripartenza, solido quanto il capitano. Voto 7

(20′ st Konate: solito impiego per irrobustire l’asse centrale. Voto 6,5)

Ragusa: dei tre davanti è quello che soffre di più avendo altre caratteristiche rispetto al ruolo che gli si affida. Voto 6,5

(16′ st Versienti: nel suo ruolo si adegua mettendosi al servizio dei compagni, non può però sfruttare le sue doti balistiche nel cross. Voto 6,5)

Marino: il terzo di centrocampo per cui vale quanto detto per Fofana e Mallamo. Stavolta, però, ci aggiunge le sue doti di incursore e li sfrutta con un gol ed un tiro da dentro l’area avversaria. Voto 7,5 

(16′ st Fiorani: quando il tecnico pensa a rinforzare l’asse centrale per difendersi lui e Konate sono tra i primi a lasciare la panchina. Voto 6,5)

Perez: il centravanti-boa della pallanuoto, quello che costringe i suoi compagni di squadra a salire nel calcio, il ruolo lo rispetta alla lettera. Non è uomo-gol  ma l’uomo che crea le premesse per il gol come nella prima marcatura del Messina. Voto 7

(28′ st Curiale: diciamolo chiaramente, entra per dare fiato ai compagni e permettere al tecnico di cercarne il recupero psico-fisico. S.V.).