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Messina: la crisi del 7° anno. La proprietà analizzerà il percorso fatto in questi anni?

(Nella foto Di Santo e Sciotto a Biancavilla – Ph.Furrer)

E se il presidente Sciotto rivedesse il suo cammino al comando della società sportiva più importante della città?

Siamo ormai alla soglia del settimo anno, quello che per i più è definito come l’anno di rottura in una relazione, in un matrimonio. E quella tra il presidente Sciotto ed il Messina calcio è un unione che, per quanto burrascosa, è arrivata a questa meta.

A questo punto il patron della società giallorossa potrebbe fare una verifica del percorso fatto sin qui, per capire se il suo rapporto, seguito da città e provincia, ma anche da tutto il panorama calcistico nazionale, ha più ragion d’essere o debba portare ad una inequivocabile separazione.

Oppure…oppure, potrebbe decidere di analizzare quanto di buono fatto ed emerso. Cioè, quei momenti che hanno regalato gioia ed emozioni a lui, alla sua famiglia e alla comunità di tifosi che ne avevano apprezzato il risultato, tanto da cambiare il loro giudizio e le aspettative sul presidente.

Facile constatare che il momento di maggior notorietà ed apprezzamento dell’operato del presidente dell’Acr Messina sia legato alla vittoria del campionato di Serie D nella stagione 2020/2021. Un’annata che vide  l’arrivo di un nuovo management composto, inizialmente dal Dg Andrea Gianni, sostituito subito dopo dall’esperto e plurivincente direttore generale Pierluigi Di Santo che si dimostrò uomo di fiducia della proprietà. Oltre ad un nuovo direttore sportivo, artefice di aver composto un solido gruppo formato da staff tecnico e giocatori predisposti alla vittoria, staff medico dell’IRCCS Bonino Pulejo ed all’esperto Buttò, uomo ovunque del presidente ed esperto responsabile per il settore giovanile.

Quindi, nel caso in cui si volesse cementare il rapporto e superare la crisi, perchè non prendere spunto da quel momento magico e ripartire proprio dal “professionista” Di Santo?