Giuseppe Schillaci: Davis persona cordiale, Messina la nostra seconda casa. E per giorno 1….
Una visita a sorpresa quella di Giuseppe Schillaci presente al Franco Scoglio per Messina – Savoia grazie all’invito del presidente giallorosso Justin Davis. Giuseppe, fratello dell’indimenticabile Totò Schillaci, il bomber palermitano che ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano. Di lui resteranno impresse le gesta di Italia ’90 e quegli occhi magnetici che a ogni gol si allargavano con le braccia pronte ad alzarsi al cielo. Eppure tutto ebbe inizio proprio dal Messina che a soli 17 anni lo prelevò dall Amat Palermo dandogli l’opportunità di esordire nel calcio professionistico, il resto è storia.
Avvicinato da SportMeNews, al termine della gara, Giuseppe Schillaci si è lasciato andare ad una piacevole chiacchierata rispondendo alle nostre domande.
Che tipo di persona ha trovato nel presidente Davis?
“L’ho incontrato ieri per la prima volta e devo dire che mi è sembrato subito una persona alla mano, molto umile e senza pretese. Mi ha messo a mio agio, abbiamo parlato a lungo di mio fratello Totò e della sua passione per il Messina. Sia lui che Morris Pagniello stanno facendo davvero molto per riportare il club dove merita, e questo è un grande segnale di impegno e dedizione.”
Com’è stato rivedere una partita del Messina dal vivo, anche se al Franco Scoglio e non al Celeste?
“Rivedere i colori giallorossi è sempre un’emozione forte, anche in un contesto diverso. Peccato per la sconfitta, ma sono sicuro che ci salveremo. Detto questo, il mio cuore resta legato al Celeste, lo stadio dove Totò ha scritto pagine importanti della sua storia. Sarebbe davvero fantastico tornarci a giocare, è stata la sua seconda casa.”
Qual è il ricordo più bello di Totò al Messina?
“Ce ne sono tanti, ma uno che mi viene subito in mente è l’accoglienza incredibile che la città ha riservato a mio fratello. Aveva solo 17 anni quando è arrivato nel 1982, era “un picciriddu” eppure si è subito sentito parte della famiglia giallorossa. E poi, come dimenticare il suo primo gol in campionato, di testa contro il Bari? Il Celeste scoppiava, è un ricordo che resterà per sempre. Totò amava quella maglia, e il pubblico lo ripagava con un affetto unico.”
Chi era veramente fuori dal campo? Che persona é stata?
“Totò era un uomo umile, proprio come la nostra famiglia di lavoratori. Conosceva il valore del denaro e lo usava per aiutare chi aveva bisogno: comprava scarpini per i ragazzi più giovani, li invitava a giocare nella sua scuola calcio… Era una persona dal cuore grande, che ha sempre messo gli altri davanti a sé. Anche dopo il successo che ha avuto al Mondiale del ’90 è rimasto la stessa persona semplice e genuina, sempre disponibile a dare una mano.”
Un saluto ai tifosi del Messina. È vero che il 1° dicembre è stato invitato per celebrare i 125 anni del club?
“Sì, il presidente Davis e Morris Pagniello mi hanno invitato e sarà un onore essere presente. Verrò con tutta la famiglia anche perchè quel giorno, per una coincidenza speciale, Totò avrebbe compiuto 60 anni. Sarà un’occasione per ricordarlo insieme a tutti i tifosi, in una festa che spero sia grande e sentita.”
