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Futsal | Hajari: “Grazie Acireale, così ripago la tua fiducia”

Abbiamo raggiunto Rida Hajari, calcettista della Drago Acireale, formazione di calcio a 5 militante nel girone H di Serie B che ha deciso da quest’anno di legarsi al nome di SportMe per le proprie dirette delle gare casalinghe. Hajari, classe 1995, si è dimostrato uno degli artefici di questa seconda parte di stagione, che sta conducendo gli etnei al traguardo della salvezza.

Mi sono rimesso in discussione dopo 2 anni di inattività, nonostante forma fisica precaria e altri problemi che mi portavo dietro – comincia così la chiacchierata-. Quando hai la fiducia dell’ambiente e soprattutto del mister le cose poi vengono da sé.”

Rida è un figlio della Drago Acireale, formazione in cui milita sin da giovanissimo quando calcava il parquet con la selezione allievi dei granata. “Cerco di dare il massimo per dimostrare di essere sempre all’altezza di questi colori. La struttura societaria non ci fa mancare mai niente ed i risultati sul campo sono merito loro.

La chiave di volta della stagione è stata forse la vittoria contro il Soverato, all’epoca capolista del girone, in cui è stato proprio Hajari a siglare il goal decisivo a dieci secondi dalla fine, dalla propria area di rigore. “La sfida al Soverato era una partita contro la prima della classe. La mia esultanza allo scadere era simbolica. Ho una gatta a casa e mi piace esultare facendo quella movenza ma non solo, volevo anche dare un segnale ai nostri avversari. Era anche come per dire a loro che a furia di non accontentarsi del pari, avessero preso un gatto allo scadere.”

Rida è molto legato alla propria fede, e cerca di portare tutto se stesso in campo “Nell’ultima partita vi siete accorti della mia esultanza abbastanza particolare. Non era altro che un ringraziamento a Dio e la mia totale sottomissione , tipica cosa che fanno tutti i musulmani nel mondo. Soprattutto in questo periodo sacro per noi, ci tenevo a fare questo gesto. Io uso sempre una parola, hamdullah (grazie a Dio), ed è per suo merito che con la perseveranza e l’umiltà mi sono levato qualche soddisfazione in questa stagione, dove sono stato protagonista in positivo e ho dato una mano alla squadra.

Hajari ha un idolo calcistico che, ad inizio carriera, rappresentava anche il suo soprannome “Quando ero più piccolo mi chiamavano tutti “Yaya” , in chiaro riferimento a Yaya Toure , grande campione del Manchester city. Però ora lascio a voi un filo di immaginazione e potete darmi il soprannome che meglio mi si addice.”