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Federica Addamo e il karate: ” Disciplina che insegna “rispetto e autostima”

Riportiamo l’intervista che ci ha concesso Federica Addamo, in qualità di Presidente dell’ ASDC Accademia Karate Lipari – Isole Eolie e, in quanto donna fortemente convinta che la prevenzione e la sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne siano di fondamentale importanza.

Come si avvicina al Karate?

“L’approccio alla disciplina del karate è diverso in base all’età del discente, a mio parere. I piccoli godranno di lezioni orientate di più al gioco e allo sviluppo delle competenze motorie di base; le lezioni per i ragazzi sono molto più rigorose perché è la fascia d’età che può fare agonismo; infine, le lezioni per adulti sono più orientate alla meditazione e allo scarico della tensione. È una disciplina poliedrica e trasversale; sia per quanto concerne l’età dei partecipanti, infatti nella nostra Accademia abbiamo avuto discenti dai 3 ai 70 anni, sia per l’impostazione che si vuole dare alle lezioni… si possono organizzare lezioni molto faticose per il corpo così come altre a sfondo meditativo e rigenerante”.

Perché è uno sport da consigliare anche ai giovani?

“È una disciplina da consigliare ai giovani perché, nonostante sulla carta sia uno sport individuale, crea forte coesione nel gruppo e i ragazzi diventano sprono l’uno per l’altra. La divisa regala uguaglianza abbattendo così barriere e pregiudizi che ormai imperano nella nostra società: in questo modo non esiste il compagno con la tuta “firmata”, né quello che è in sovrappeso”. 

Come influisce il karate a livello personale?

“Se volessi esprimere con tre parole cosa dona la pratica del karate ai ragazzi sceglierei certamente autostima, rispetto per gli altri e disciplina. Sicuramente il Maestro è la figura più importante e fa la differenza; diventa in qualche modo la tua guida, un esempio da seguire”.

Quali valori trasmette la disciplina ai praticanti?

“Sicuramente il Maestro è la figura più importante e fa la differenza; diventa in qualche modo la tua guida, un esempio da seguire. In questi anni ho visto entrare dalle porte del Dojo ragazzi che hanno trovato nel karate una casa e strumento per migliorare se stessi. Ho notato che i ragazzi molto timidi col tempo hanno acquisito molta fiducia in sé stessi e nel gruppo, mentre altri molto estrosi e anche violenti hanno imparato a mantenere il self-control e a rispettare il prossimo. Come diceva Giovenale: mens sana in corpore sano”.

Come risponde a chi vede questo sport ancora non adatto alle donne? Lo consiglierebbe come forma di difesa personale femminile? E perchè? 

“Assolutamente si, lo consiglierei a tutte le ragazze! Io per prima mi sono avvicinata al karate in un momento molto particolare della mia vita in cui avevo bisogno di sentirmi al sicuro e di sapermi difendere. Il karate mi ha aiutata ad uscirne vittoriosa, ogni lezione diventava per me una valvola di sfogo e mi ha infuso molta sicurezza. Attenzione però, la prima cosa che il Maestro insegna è di non nuocere, il karate si pratica solo in palestra e per difendersi. La cronaca degli ultimi anni ci insegna che le donne sono ancora sottomesse alla forza bruta di alcuni scellerati e per questo credo sia indispensabile conoscere le tecniche basilari di autodifesa. Ovviamente non basta praticarle una volta ma bisogna continuare nel tempo in modo che il nostro corpo, in caso di pericolo, sappia in maniera automatica cosa fare”.

Obiettivi futuri?
“Il nostro obiettivo è quello di allargare la famiglia: tre dei nostri allievi più anziani stanno già intraprendendo la via dell’insegnamento. La Mission è quella di diffondere i princìpi della disciplina nel modo più genuino possibile ..e ovviamente, più siamo meglio è!”.