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Covid-19 | Come la criminalità sfrutta la pandemia: farmaci contraffatti, pedopornografia…

Un documento articolato quello prodotto da Interpol (la più grande organizzazione internazionale di polizia del mondo) e destinato alle forze di polizia degli Stati membri. Intitolato Anchors in the storm (Ancore nella tempesta) proprio per evidenziare l’importante compito delle forze dell’ordine durante e dopo la diffusione pandemica: quello di un saldo punto di riferimento per i cittadini.

Due i principali argomenti trattati: l’impatto del Covid-19 sugli operatori e sulle strutture di polizia e le nuove opportunità criminali che il virus ha agevolato. L’aspetto che Poliziamoderna ha preso in considerazione è quest’ultimo.

L’analisi evidenzia le seguenti tendenze:

>> la pandemia ha rappresentato un’utile occasione per i gruppi criminali per sfruttare le preoccupazioni dei cittadini relative all’accaparramento di dispositivi di protezione individuale, attrezzature, farmaci, tecnologie mediche e per diffondere disinformazione per frodare i membri della comunità;

>>la criminalità informatica è aumentata e con essa la creazione di domini malevoli, malware, ransomware e truffe legate alla compromissione di posta elettronica aziendale. Le strategie utilizzate si sono evolute;

>> la coesione sociale è stata messa a dura prova: sono stati segnalati episodi di xenofobia generati dalla paura della diffusione del virus e di gruppi terroristici ed estremisti che hanno sfruttato la crisi per promuovere la loro ideologia e chiedere ai loro seguaci di contagiare deliberatamente anche appartenenti alle forze dell’ordine;

>> dove le scuole e altre istituzioni pubbliche sono state chiuse, il rischio di sfruttamento dei bambini e delle altre categorie vulnerabili è aumentato. Criminali informatici e pedofili hanno sfruttato la sempre maggior presenza on line di persone di ogni età;

>> nuove metodologie sono state messe a punto per lo spaccio delle sostanze stupefacenti;

>> non appena i Paesi usciranno dalla fase pandemica dovranno prepararsi all’allentamento delle restrizioni interne al territorio e ai loro ai confini. Questa fase potrebbe vedere una rapida escalation delle attività dei gruppi criminali che cercano di riacquisire le aree di attività esercitate prima della diffusione del virus, entrare in nuovi mercati e capitalizzare le nuove opportunità che emergeranno.

Medicinali contraffatti e prodotti medici

La diffusione di medicinali contraffatti e di prodotti medici è aumentata a causa delle paure generate dal Covid-19. La richiesta di medicinali e di dispositivi di protezione individuale ha registrato una “impennata” della domanda da parte dei cittadini di tutto il mondo che non ha potuto essere soddisfatta, anche a causa di restrizioni e blocchi governativi. Alcuni consumatori si stanno rivolgendo quindi a fonti alternative per ottenere questi prodotti. Tali fonti sono in genere non regolamentate o illecite e, oltre a vendere gli articoli più richiesti a prezzi molto elevati, espongono l’utente al rischio di comprare prodotti contraffatti, di qualità inferiore, potenzialmente dannosi e inadatti a soddisfare lo scopo per il quale sono stati acquistati. A dimostrarlo, una delle tante operazioni eseguite dalle forze di polizia di tutto il mondo: l’operazione “Pangea XIII” che, coordinata da Interpol, ha portato a 121 arresti e al sequestro di farmaci potenzialmente pericolosi per un valore di oltre 14 milioni di dollari, tra cui oltre 34mila mascherine contraffatte e scadenti, “anticorona spray” e “medicine contro il coronavirus”. Poiché alcuni media hanno riportato che la clorochina, un farmaco antimalarico, potrebbe essere efficace nel trattamento contro il Covid-19, la domanda di questo farmaco è destinata probabilmente ad aumentare e singoli e gruppi criminali sono pronti a rispondere a questa richiesta con prodotti contraffatti, non autorizzati o a vendere il prodotto originale sul mercato nero a prezzi maggiorati. Oltre che alla Clorochina, queste considerazioni possono essere estese anche ad altri medicinali come Favipiravir, Remdesivir, lopinavir, Ritonavir e Ciclesonide, che posseggono principi attivi ritenuti da alcune fonti efficaci nella lotta al virus. In alcuni Paesi asiatici le forze dell’ordine hanno riferito che sono stati registrati casi di rapimenti, da parte di gruppi criminali, di persone guarite dal coronavirus per cercare di ottenerne il sangue che conteneva gli anticorpi sviluppati. L’Interpol raccomanda poi di tenere alta la guardia contro la corruzione e la minaccia di infiltrazioni criminali nei servizi sanitari, poiché significative sono, e saranno, le risorse materiali e finanziarie dirette verso di questi.

Crimine informatico e materiale pedopornografico

Attraverso il suo Cyber fusion center, Interpol ha analizzato le principali minacce informatiche legate al Covid-19 che sono risultate essere in sensibile aumento. Tra queste la creazione di domini dannosi, la diffusione di software malevolo e la crescita del ransomware, un fenomeno per mezzo del quale i criminali, dopo aver criptato i file contenuti in un dispositivo, rendendone così impossibile l’utilizzo al legittimo possessore, chiedono un riscatto, generalmente in forma di bitcoin o di qualche altra moneta virtuale, per per permettergli di riottenerne l’accesso. Un attacco ransomware, operato dal gruppo di hacker noto come “Maze”, è stato subìto a marzo da Hammersmith medicines research (Hmr), un team di ricerca con sede nel Regno Unito che stava lavorando allo sviluppo di un vaccino contro il coronavirus e che in passato ne aveva realizzato uno contro l’Ebola.

I criminali informatici stanno creando domini malevoli e siti web falsi correlati al coronavirus per attirare le vittime e spingerle ad aprire allegati dannosi o a collegarsi su siti di phishing per carpirgli dati personali e relativi alla propria carta di credito o al conto corrente bancario. Interpol sta sviluppando e guidando la risposta globale delle forze dell’ordine per identificare e ridurre le minacce della criminalità informatica che, tra tutte le altre, sono state quelle più dannose per le comunità durante la fase pandemica. Per questo è in stretto contatto con agenzie internazionali specializzate, come l’Organizzazione mondiale della sanità e il Comitato internazionale della Croce rossa, per prevenire e rispondere ad eventuali attacchi alle loro strutture e attività. La restrizione o sospensione dei trasferimenti all’estero ha evidentemente ridotto le possibilità per i pedofili di effettuare viaggi con finalità di sfruttamento sessuale.

Questo determina un rischio maggiore che i giovani membri della famiglia dei pedofili, o bambini vulnerabili a rischio, subiscano delle turpi “attenzioni” da parte di questi, confinati in casa per un lungo periodo. Vi è inoltre una maggiore richiesta, in special modo nel Darkweb, di materiale pedopornografico.

Droghe e sostanze illecite

Sebbene parte del consumo di sostanze stupefacenti avvenga nello stesso luogo in cui vengono coltivate o prodotte, una significativa parte di questo si verifica a seguito dell’introduzione clandestina proveniente da altri Paesi. Molti Stati membri di Interpol, in risposta alla pandemia di Covid-19, hanno chiuso le loro frontiere terrestri, marittime e aeree alle persone, interrompendo così il traffico illecito di droghe e le filiere a questo collegate. È ragionevole presumere che le organizzazioni criminali si adatteranno a questa realtà utilizzando nuovi metodi di spedizione e trasporto o utilizzando quelli consueti in modo diverso. L’incremento dell’utilizzo di pacchi postali o di spedizione merci per la movimentazione delle sostanze stupefacenti è quindi estremamente probabile. In Brasile è stata sequestrata dalla polizia più di una tonnellata di cocaina nascosta all’interno di una spedizione di guanti chirurgici. La spedizione veniva trasportata in un camion. Sebbene la cocaina sia tipicamente coltivata e raffinata altrove nelle Americhe, molti gruppi criminali fanno viaggiare il “carico” via terra dalle aree di coltivazione e raffinamento ai porti per la spedizione (come quelli brasiliani). L’occultamento della cocaina all’interno di una spedizione di guanti chirurgici suggerisce che forse i criminali pensavano che una spedizione di beni medici fosse, durante la pandemia, soggetta a minori controlli. La domanda di droghe e sostanze illecite è destinata a cambiare. La pandemia probabilmente non diminuirà tale domanda da parte di utenti dipendenti ma la domanda da parte di coloro che non lo sono potrebbe diminuire, in particolare a causa delle regole di confinamento e di distanza sociale. È anche probabile che le organizzazioni criminali dipendenti da precursori chimici originari dell’Asia per la produzione di sostanze stupefacenti abbiano ricevuto molte meno forniture. I cartelli messicani, per esempio, importano questi prodotti chimici dall’Asia, principalmente dalla Cina, per la produzione di metanfetamine e fentanil destinato a soddisfare la domanda di oppioidi nel Nord America.

Tuttavia, mentre alcuni gruppi criminali hanno visto diminuire i propri affari altri hanno prosperato grazie alla diffusione del virus. Fonti aperte indicano che gruppi criminali in Guinea-Bissau potrebbero beneficiare del panico causato dalla pandemia. Il 18 marzo, un aereo è stato visto atterrare all’aeroporto di Osvaldo Vieira, che si presumeva fosse chiuso per impedire l’arrivo di passeggeri infetti. Le Autorità sospettano fortemente che l’aereo sia stato utilizzato per trasportare cocaina.

In Paesi come la Nigeria e la Colombia, le informazioni investigative suggeriscono che i trafficanti siano pronti a sfruttare rotte meno note per i loro carichi dove non vengono effettuate restrizioni di viaggio per fronteggiare il virus.

Terrorismo

La pandemia da Covid-19 sta probabilmente influenzando le attività dei gruppi terroristici organizzati. Le restrizioni di viaggio e le misure di contenimento interne in vigore in molti Paesi membri Interpol stanno inibendo il movimento e le attività dei membri dei gruppi terroristici organizzati. È ragionevole sospettare che queste misure indurranno i membri a svolgere maggiori attività su Internet. Alcuni gruppi terroristici organizzati, tra cui lo Stato islamico e Al-Qaeda , stanno probabilmente sfruttando la pandemia di Covid-19 per promuovere narrazioni ideologiche, in particolare di incitamento all’odio e nuovi reclutamenti on line, approfittando del maggior tempo trascorso in Rete dai simpatizzanti verso la loro causa. Ci sono stati anche casi di terroristi motivati da programmi antigovernativi e organizzazioni dell’estrema destra che hanno progettato di colpire gli ospedali durante la pandemia. Particolare attenzione va posta anche al monitoraggio per prevenire eventuali attacchi biologici. La pandemia ha infatti probabilmente rafforzato l’intento dei terroristi di usare un agente o arma biologica. Rapporti basati su fonti aperte segnalano che la presenza di messaggi dell’Isis e della propaganda terroristica di estrema destra che incitano i loro membri o sostenitori infettati dal coronavirus a trasmetterlo deliberatamente ai loro nemici, è recentemente aumentata. È probabile che i potenziali obiettivi rimangano gli stessi, in particolare personaggi pubblici di spicco, forze di sicurezza, siti religiosi e altri luoghi di raccolta di massa. L’Unità di prevenzione del bioterrorismo di Interpol è pronta ad assistere i Paesi membri nella valutazione di tali minacce e nell’assisterli per prevenirle e rispondere a incidenti biologici, accidentali o intenzionali. Il livello complessivo di minaccia da parte di gruppi terroristici verso le infrastrutture critiche non è cambiato significativamente. Tuttavia, verso alcune infrastrutture critiche come autorità e centri sanitari questo si è innalzato. Attacchi informatici, e almeno un attentato con esplosivi sventato, hanno già preso di mira queste infrastrutture critiche, poiché un’offensiva contro simili obiettivi, oltre a causare numerose vittime, avrebbe un profondo impatto psicologico e ostacolerebbe la capacità dei governi di contenere la diffusione del virus. Criticità segnalate anche nei punti vendita commerciali di articoli essenziali (supermercati, farmacie, ecc.) che potrebbero diventare bersaglio di “disordini organizzati”. L’organizzazione terroristica dello Stato islamico sta cercando di reclutare “lupi solitari” che compiano attacchi, con qualsiasi arma disponibile, approfittando della diffusione del virus. Secondo un recente studio dell’Osservatorio Al-Azhar il messaggio veicolato è che il virus rappresenti una punizione divina e che sono richieste alcune azioni per evitare di incorre nel peccato. L’unico modo di sfuggire al contagio è quello di abbracciare l’organizzazione terroristica e di compiere attentati anche utilizzando i semplici mezzi disponibili. Negli Stati Uniti, un gruppo di suprematisti bianchi ha invitato i sostenitori a diffondere il coronavirus, principalmente tra gli agenti delle forze dell’ordine, usando nella trasmissione contatti diretti e indiretti e ricorrendo anche alla contaminazione con la saliva delle maniglie delle porte e dei pulsanti degli ascensori.

Xenofobia e disinformazione

Paura e disinformazione rappresentano un pericoloso binomio. Si sono registrati casi di vittime colpite da attacchi verbali e fisici poiché ritenute portatrici del virus, accuse spesso basate esclusivamente sulla disinformazione, utilizzando la quale sono stati portati veri e propri attacchi in Occidente con la finalità di diffondere il panico; tra i più comuni vi sono avvisi audio e video che annunciano l’imminente ingresso in uno stato di massima emergenza e che consigliano quindi ai cittadini di effettuare acquisti massicci nei supermercati.

articolo @poliziamoderna