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CALCIO – Si tifa Messina! Ma qual’è il Messina?

CALCIO – Si tifa Messina, ma qual’è il Messina?

In un momento di profonda crisi del calcio cittadino che vive uno dei momenti di difficoltà più grandi degli ultimi decenni, tante sono le incertezze che colpiscono la tifoseria giallorossa in questa calda, caldissima sosta estiva.

Dopo la retrocessione sul campo dell’ACR Messina, al termine di una stagione piena di fatti discutibili, la comunicazione del club è stata profondamente contorta e striminzita. Nulla di nuovo rispetto a quanto avvenuto negli ultimi campionati, ma adesso ci si aspettava qualcosa in più di qualche parola  oltre le ennesime smentite su sollecitazione di azioni esterne, come quella avvenuta a seguito dell’atto di registrazione del marchio da parte della neonata SCC CooperativaMessina.

Con un pesante -14 sulle spalle, maturato a seguito del mancato rispetto delle scadenze sui pagamenti della seconda parte di stagione, il silenzio di AAD e Sciotto sulle intenzioni effettive per il prossimo campionato rendono complicata qualsiasi idea di programmazione futura da parte di altre realtà.

Da un lato spunta il “Messina 1947”, con il titolo del Cittá di Sant’Agata appena retrocesso in eccellenza tramite i play-out persi contro l’Acireale, e dall’altro la Messana, che potrebbe tentare un passo importante per quanto difficile, per una società che non è mai fallita e che nel 2026 compirebbe i suoi 60 anni di gloriosa storia.

Nel mezzo la cooperativa, che attende i risvolti per capire quale sarà la realtà da affiancare, con un “referendum” tra tifosi che potrebbe essere messo in atto nelle prossime settimane. Certo è il “No categorico” stabilito dai soci fondatori a una collaborazione con gli attuali proprietari delle quote dell’Acr.

La domanda che sorge è la seguente: Si tifa Messina, ma qual’è il vero Messina?

In una città in cui si sono avuti molteplici fallimenti, che ha lodato il compianto pres. Aliotta, contestato a muso duro (a volte) per il progetto “Peloro” portato avanti dalla famiglia Franza solo in seguito e poi ritenuto cin merito il miglior presidente della storia giallorossa, è facile capire che la piazza attende solo di capire la serietà di chi sarà chiamato a ridare vita a una tifoseria che non aspetta altro che gioire dopo un lungo periodo di risultati poco consoni al nome e ai colori che hanno portato.

La risposta è la seguente: Non sarà un titolo sportivo a fare la differenza, neppure un marchio tanto ambito, ma la risposta con i fatti. Solo chi farà questo otterrá la fiducia della piazza, che non vuole più promesse ma realtà.