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Arti Marziali. Cozzi: “l’Aikido per tutta la vita”

Il Maestro Fiordineve Cozzi 6° Dan Aikikai inizia la pratica dell’Aikido nel 1978 all’età di 13 anni. Avvia i corsi di Aikido a Lauria nel 1989 e a Scalea (CS) nel 1998. Ha studiato con numerosi maestri giapponesi, tra cui il M°Hosokawa, M° Nomoto, M°Ikeda, M°Imazaki, M°Fujimoto, M°Kurihara e il M°Tada.

Di seguito l’intervista integrale rilasciata alla nostra redazione:

Maestro Cozzi come nasce la sua passione per le arti marziali e in modo particolare l’aikido.

“Ho iniziato a fine anni 70 avevo appena 14 anni e fui colpito come tutti acqua all’epoca dalle immagini in un film al cinema. La scelta dell’aikido fu dettata dal fatto che nel mio paese Lauria vi era solo quella disciplina. Questo fu Per me una grande fortuna in quanto i valori trasmessi da questa disciplina hanno fatto breccia nella mia mente e soprattutto nel mio cuore di adolescente rendendomi ciò che adesso sono. In modo particolare fui colpito dal maestro Hosokawa Hideki che mensilmente svolgeva delle lezioni nella nostra scuola di Lauria. Da quel momento fui certo che avrei praticato l’aikido per tutta la vita”.

Quali benefici porta la Aikido ai praticanti?

“A tal proposito vorrei far riferimento al mio primo insegnante che aveva iniziato proprio su suggerimento delle autorità sanitarie.. in quanto reduce di un incidente sul lavoro ebbe la compressione di tre dischi intervertebrali. Fatte le prime cure gli fu suggerito vivamente di praticare attività come l’aikido. E lui intraprese questa pratica proprio per non esser candidato ad usare la sedia a rotelle nella vecchiaia. Purtroppo è venuto a mancare lo scorso anno ma nonostante fosse anziano ha continuato a fare tutte le attività regolarmente anche se non praticava più da molti anni. Forse questo esempio può raccontare i benefici che apporta questa disciplina da un punto di vista psichico e fisico. Fisico perché non vi sono mai iper sollecitazione del corpo è un tipo di pratica che si adatta al ritmo e al sesso e all’età di chiunque inoltre i suoi contenuti da un punto di vista dei valori e della morale non fanno altro che arricchire la personalità di chiunque.. Come diceva il fondatore della Aikido il suo scopo è quello di formare persone oneste e sincere”.

La Aikido rispetto al judo In cosa si differenzia?

L’aikido deriva dalle antiche discipline praticate dai samurai che contemplavano in prima l’arte della scherma per cui tutti i suoi movimenti sono pensati con l’ausilio di spade o bastoni… Ovviamente sono comprese anche le tecniche da attacco con le armi o senza armi e corpo a corpo. Questa è la prima grande differenza rispetto a tante altre discipline quali il karate o lo judo. I suoi movimenti sono tutti circolari e derivati dalla spada Il significato è quello di eludere attacchi multipli provenienti da più direzioni armati e non quindi l’impostazione è completamente differente. Per quanto riguarda invece il compagno che non è mai un avversario ma un leale collaboratore nella pratica.. vi è sempre un grande rispetto per l’altro per cui non vi sono colpi né spazzate ma tutti i movimenti vengono svolti con grande attenzione verso l’attaccante, che viene proiettato dolcemente e non scaraventato a terra o controllato attraverso delle sapienti immobilizzazioni articolari che al momento stesso diventano come delle forme di massaggio terapeutico dei capi articolari in modo particolare dei polsi dei gomiti e delle spalle. Lo scopo di queste prese era originalmente quello di lavorare sugli snodi dell’armatura per bloccare samurai con brutte intenzioni, alla quale i colpi Non sarebbero serviti a nulla in quanto protetti dalle armature”.

Sesto Dan della disciplina come si diventa?

Sicuramente attraverso molti anni di pratica ininterrotta. Io ho iniziato nel 1978 ho conseguito il primo livello di cintura nera nel 1985 previo esame con il maestro fujimoto Yoji a Roma, poi il secondo Dan del 19 88 con il maestro hosokawa sempre a Roma. Il terzo Dan nel 1993 a Coverciano con il maestro tadà, il quarto da nel 1999 nella città di La Spezia allo stage internazionale sempre con il maestro tadà. Poi ho avuto il riconoscimento a Quinto danni nel 2007 sempre a La Spezia e il sesto da nel 2013 con il maestro tadà direttore didattico della aikikia Italia… Nel 2020 ho avuto il riconoscimento a shihahn letteralmente da imitare per i valori che il maestro incarna in seno all’arte che trasmette.. Ma soprattutto lo si diventa studiando intensamente al fianco di questi maestri, Sotto le loro direttive e praticando all’interno della propria scuola facendo crescere i praticanti che si affidano al proprio insegnamento e lavorando fianco a fianco con loro. Facendo crescere i propri studenti che nel tempo vengono valutati dagli stessi maestri giapponesi che possono così apprezzare non solo la crescita personale dell’insegnante ma anche quella dei propri allievi”.

Come si è evoluta questa disciplina?

“La disciplina dell’aikido resta pur sempre una disciplina non competitiva che mira alla formazione integrale dell’individuo. Diciamo che le sue linee strategiche si sono molto addolcite e ne hanno fatto una attività del benessere. Tanti insegnanti seguono questa via… Altri invece mirano allo studio introspettivo alla meditazione, alla sua dimensione più spirituale. Altri ancora ne fanno un uso strategico nella difesa basti pensare all’idea di Steven Seagal. Diciamo che la Aikido è polistrutturale per cui da un ampio range di possibilità di interpretazione. Ognuno ovviamente lo adatta alla propria personalità.. Nel mio caso lavorando da molti anni con i bambini e anche con bambini che mi vengono affidati da autorità sanitarie, curo molto l’aspetto psicoanalitico, o meglio psicosomatico per cui cercando di risolvere o da attenuare delle problematiche relazionali di comportamento mirata soprattutto alla trasmissione di valori nell’aspetto più generale. Potremmo considerare l’aikido come un potente effetto bioenergetico della scuola creata dal famoso psichiatra e psicoterapeuta Alexander lowen”.

Essendo tecnico specializzato per bambini e anche per adulti cosa insegna?

“Nella pratica rivolta ai bambini mi concentro soprattutto con quelli che sono gli elementi base dettati dalla ginnastica medica, quindi mi concentro da un punto di vista fisico su quelle che sono lo sviluppo delle qualità motorie lavorando sui gli schemi motori principali… Con riferimenti alla Aikido… E poi come dicevo precedentemente mi concentro molto sulla trasmissione di quelle che sono i valori che la disciplina trasmette mi riferisco ai valori interiori… l’attenzione la concentrazione cercando di supplire ai deficit attentivi di cui purtroppo i bambini di quest’epoca soffrono, a causa dello spostamento degli interessi cognitivi del fanciullo verso il virtuale l’astratto e il nozionistico a scapito di un benessere generale.. Inoltre cerco di essere un esempio autorevole, di essere cioè esattamente ciò che esprimo verbalmente. Per quanto riguarda la pratica degli adulti mi concentro sempre sull’aspetto psicosomatico cercando di in qualche modo rimuovere conflitti o tensioni che vengono accumulate in casa sul lavoro a scuola o in famiglia con riferimento specifico alla strategia armonica ma allo stesso tempo difensiva dell’aikido.. Curo anche l’aspetto spirituale meditativo in un senso un po’ più allargato”.

Tra le sue esperienze quali maestri l’hanno formata principalmente?

I maestri che principalmente mi hanno formato sono stati il maestro Hosokawa Hideki… Originario di una stirpe Nobile proprio degli hosokawa, ramo cadetto Che ha gestito il potere in Giappone durante l’epoca ashikaga. Il maestro o Hosokawa conosceva numerosi discipline, ed essendo stato il primo maestro credo che sia intervenuto molto sul mio temperamento è solo la mia formazione di adolescente. Ho praticato con il maestro Fujilmoto Yoji Ottavo Dan responsabile del nord Italia… Il maestro fujimoto è stato ospite come anche il maestro hosokawa nella mia scuola di Lauria numerose volte… E ovviamente io l’ho seguito un po’ per tutta Italia ricordo anche un paio di seminari nella città di Catania. Ma generalmente egli operava sul centro nord Italia per cui ho dovuto studiare seguendolo tra Milano e il Trentino Alto Adige. Un altro maestro determinante è stato il maestro Kurihara Kaoru… Vicario del maestro Tada a Roma, è stato attivo in Italia per circa sette anni nella aikikai, e l’ho seguito intensamente.. Con lui ho seguito anche una scuola parallela di misogi, una attività meditativa che prevede esercizi da effettuarsi anche sotto cascate naturali allo scopo di amplificare la consapevolezza del sé e la sensibilità…. Poi ho seguito il direttore didattico dell’ Aikikai d’Italia il maestro tadà hiroshi, con cui ho sostenuto gli esami di terzo Dan nel 1993 a Coverciano e quarto dan nel 1999 nella città di La Spezia per il seminario internazionale estivo. Il mio primo incontro col maestro risale a metà degli anni ottanta, e l’ho seguito nei suoi seminari non meno di due o tre volte all’anno. Il maestro tada è una delle figure più importanti nel panorama mondiale. Da giovane fu anche allievo del maestro funakoshi codificatore del karate successivamente grazie all’intervento del nonno che faceva parte del consiglio privato dell’imperatore ebbe accesso alla famosa scuola di Aikido sotto la direzione del suo fondatore. Si trasferì nel 1964 a Roma e diede vita all’aikido Italiano. Ho anche studiato attivamente col maestro Ikeda masatomi, scomparso da qualche anno, uno dei primi allievi del maestro tadà giunti in Italia in Campania per l’esattezza…. Successivamente divenuto direttore didattico per la Aikido in Svizzera. Ma questo famoso maestro oltre ad essere un importante livello anche in judo credo fosse Sesto Dan era stato in gioventù anche un sumotori. Ve ne sono anche molti altri maestri con cui ho lavorato sporadicamente quale il maestro Asai katsuaki direttore didattico per la Germania.. Il maestro Nomoto Jun che conobbi da ragazzo proprio a Lauria e che ancora continua a svolgere lezioni in Italia saltuariamente considerando che vive in Giappone. Ho anche svolto lezioni col maestro osawa hayato, E con molti altri ancora, qual è il maestro masatoshi imazaki, etc”.

Avere una moglie praticante rappresenta un vantaggio?

 “Non saprei se rappresenta un vantaggio in quanto non ho mai avuto una moglie precedente non praticante. Posso dire che nella mia personale esperienza talvolta ho avuto difficoltà con a Praticanti nelle quali il proprio compagno o la propria compagna si frapponeva alla pratica.. A volte i compagni o le compagne si mostravano accondiscendenti ed anche felici che il proprio partner praticasse questa attività in quanto notavano dei miglioramenti nell’ambito del proprio partner in famiglia o al lavoro o con i figli.. Per quanto riguarda me il vantaggio probabilmente lo è stato tutte le volte che mi sono dovuto allontanare e per imparare o insegnare, per cui mi sono trovato, a svolgere dei seminari in qualità di insegnante in numerose parti del sud e del nord Italia e quindi condividere lo spazio del weekend con mia moglie in quanto anch’essa praticante.. Ancora meglio per gli appuntamenti all’estero quali L’Irlanda nella quale ho svolto seminari per circa 11 anni o in Svizzera Repubblica Ceca Austria,,Senza considerare la Russia e gli stessi Stati Uniti d’America, nella quale alla pratica del seminario si è aggiunto l’utile al dilettevole.. Diciamo restando insieme oltre la data del seminario per trascorrere qualche giorno tranquillo”.