ACR MESSINA: si è finito di “giocare col morto”?
Nel mondo delle carte “giocare col morto” significa perdere tempo ed evitare di affrontare questioni irrisolte. E’ questo, in definitiva, sembra sia stato l’atteggiamento adottato dalla vecchia proprietà dell’Acr Messina.
Ricordate ogni qualvolta la società peloritana veniva messa in vendita? Le richieste che arrivavano venivano respinte o non prese in considerazione per poi sostenere che non c’era stata nessuna richiesta (nonostante ci fossero chiare pec e/o lettere d’intenti).
Così, anche stavolta, qualcuno si era presentato davanti al presidente Alaimo ma, più verosimilmente, a Sciotto per salvare il salvabile accollandosi debiti e punti di penalizzazione dell’Acr Messina. Tutto risolto? Neanche per sogno! Anche stavolta si sono sovrapposti ritardi, posticipate decisioni, appuntamenti rimandati, tutto quanto era possibile per far recedere chiunque, magari per passione, seppur con qualche dubbio di solidità economica, volesse salvare la nave giallorossa dal naufragio. Quindi, l’infinita trattativa che avrebbe portato l’imprenditore Peditto (con una garanzia fideiussoria accertata di 700mila euro) a rilevare temporaneamente la sola gestione sportiva del club retrocesso in serie D, è saltata definitivamente nella serata di ieri, quando si pensava ormai di aver tagliato il traguardo, con una telefonata al legale di Peditto che annunciava la decisione dell’attuale proprietà di non proseguire più la trattativa.
Quale sarà adesso l’intenzione dell’Acr?
Ipoteticamente la squadra potrebbe scendere in campo con i ragazzi delle giovanili ancora tesserati più quelli reclutati per avere un gruppo numericamente necessario per poter tirare la carretta sino alla conclusione del campionato.
D’altra parte l’iscrizione dell’Acr Messina ha, di fatto, pregiudicato la possibilità di ripescaggio al neonato 1947 Messina, nato con ben altre ambizioni e che dovrebbe sobbarcarsi un Campionato d’Eccellenza insieme alla Messana 1966.