SPORT, NEL MONDO SPORTIVO SPOPOLA IL FENOMENO “AI EUPHORIA”: DAL CALCIO AL BASKET FINO AL VOLLEY
ECCO LE DISCIPLINE PIÙ COINVOLTE
A livello prettamente economico, il mercato globale dell’artificial intelligence applicata alla “sport industry” è in grande fermento. Entro il 2034, infatti, sono previsti ricavi vicini a quota 60 miliardi di euro (+500% sull’anno corrente). I continenti più lungimiranti? Nord America in primis, seguita da Europa (2°) e Asia (3°). “L’AI è il nostro futuro, ma è anche il nostro presente e, in quanto professionisti del settore, siamo chiamati ad integrarla nella quotidianità per restare al passo con le nuove esigenze del mercato”, afferma Gianpaolo Martire, Responsabile Marketing del Vero Volley
Sport: una una parola, innumerevoli significati. Emozione, business, benessere, ma non solo. Al giorno d’oggi, all’interno dell’immenso vocabolario “sport addicted” c’è un nuovo ospite che, a velocità a dir poco sorprendenti, continua a guadagnare posizioni. Entrando più nel dettaglio, si tratta della tecnologia e non di una tecnologia qualsiasi, bensì quella del momento, ovvero l’intelligenza artificiale. Conferme in merito giungono da una serie di ricerche condotte da Espresso Communication per conto di Vero Volley e, in primis, dal mondo dei mercati. Sotto questo punto di vista risulta estremamente esaustivo la recente indagine realizzata da Precedence Research: entrando più nel dettaglio, il mercato globale dell’AI applicata nel mondo dello sport, dopo aver sfiorato i 9 miliardi di ricavi nel 2024, supererà quota 10 miliardi entro la fine dell’anno corrente. Ma non è tutto perché si prevede che le entrate andranno ben oltre la soglia dei 60 miliardi (+500%) entro i prossimi 9 anni, registrando una crescita media annuale composta (CAGR) del 21% nel corso del periodo preso in analisi. A livello prettamente geografico, il Nord America emerge in qualità di leader della business unit perché rappresenta la quota di mercato più sostanziosa (35%) grazie, in particolar modo, a leghe e franchigie all’avanguardia come, ad esempio, la NFL, l’NBA e la MLB. Subito dopo abbiamo l’Europa (2° con 24%) che conquista la medaglia d’argento in questa speciale classifica grazie, soprattutto, all’apertura nei confronti della tecnologia del momento da parte dei più importanti campionati di calcio e alla collaborazione delle società sportive della football industry con centri di ricerca e università del territorio. Il gradino più basso del podio è occupato, infine, dal continente asiatico (3° con 22%) grazie agli investimenti mirati ed efficaci effettuati da paesi come Cina, Giappone e Corea del Sud. Arrivati a questo punto, una domanda sorge più che mai spontanea: quali sono le discipline sportive più caratterizzate dall’applicazione dell’AI al giorno d’oggi? All’interno di questo speciale gruppo c’è sicuramente il calcio. A questo proposito, risalta una case history concreta come quella del Liverpool, squadra campione in carica della Premier League, che, stando a quanto specificato dalla BBC, sta utilizzando delle piattaforme ad hoc per studiare e, di conseguenza, mettere a terra tattiche avanzate per sorprendere gli avversari in occasione dei calci piazzati.

Sulla stessa lunghezza d’onda, ecco il basket, nello specifico l’NBA, che, in base a quanto specificato dal portale Basketball Network, sta ideando un sistema di ultima generazione per avere, in lassi di tempo relativamente brevi, le registrazioni di ogni match giocato dalle squadre. L’obiettivo di quest’iniziativa? Analizzare ogni dettaglio, in particolar modo, le cause di infortuni frequenti come quello al tendine d’Achille che, con il passare delle stagioni, risultano sempre più ricorrenti e pericolosi per gli atleti. Dal basket si passa alla pallavolo e, per l’occasione, emerge una realtà 100% made in Italy, ovvero il Vero Volley che di recente ha stretto una partnership strategica con K-Sport al fine di utilizzare sensori AI addicted avanzati per monitorare parametri e prestazioni dei giocatori della prima squadra maschile durante gli allenamenti e, di conseguenza, evitare infortuni dovuti a sovraccarico: “Oggi se pensi e parli dell’intelligenza artificiale non si può intendere solo ed esclusivamente una tecnologia dirompente, ma una vera e propria onda di eccitazione che sta influenzando tutte le principali industrie globali, tra cui anche quella prettamente sportiva – afferma Gianpaolo Martire, Responsabile Marketing del Vero Volley – Le ricerche sopra effettuate non mentono. Arrivati a questo punto lo scenario generale può essere descritto con il termine «AI Euphoria» perché ad oggi l’utilizzo dell’artificial intelligence nei principali sport sta effettivamente creando euforia ed eccitazione viste le innumerevoli potenzialità dell’innovazione. Praticamente tutte le discipline sportive più praticate al mondo vedono nell’AI un alleato capace di migliorare presente e futuro. Come in tutti i casi di cambiamenti epocali o di avvento di strumenti disruptive il mio consiglio, però, è quello di informarsi, formarsi e di adattare le tecnologie realmente necessarie al conseguimento di uno scopo aziendale. Questo vale ancora di più con l’AI, il change management, infatti, costa energie in ogni caso, ancora di più quando ci si trova di fronte ad un servizio a così alto tasso di sviluppo. Cambiare è uno costante umana, farlo è ottimale, però, solo se e nel momento in cui serve davvero. Premessa doverosa a parte, l’intelligenza artificiale è una grande opportunità e internamente la utilizziamo in tante applicazioni, da quella generativa di contenuti in campo social, video e grafico, a quella collegata al comparto logistico legato all’ottimizzazione degli spostamenti delle prime squadre durante la stagione, sino agli applicativi per il fan engagement, sia in ottica di virtual advertising che di realtà aumentata. Ci sono inoltre tanti strumenti operativi che semplificano notevolmente il lavoro ripetitivo, dal tagging automatico delle foto per gestire meglio gli archivi dei contenuti ai tagli e adattamenti di video di gioco, per formato, tone of voice e testo a seconda del tipo di social media a cui il contenuto è indirizzato. In ultimo, ma forse per prima come importanza, insieme a quella del tema allenamenti, prevenzione infortuni, load management, c’è l’area della vendita, sia B2C e digitale, tramite nuovi adattivi e più performanti sistemi di marketing automation e gestione del CRM, sia B2B attraverso dei tool che permettono di reperire lead aziendali, già presenti online, secondo criteri di interesse definiti specificatamente“.
Restando in ottica Vero Volley, il Consorzio ha di recente effettuato anche un’indagine dal respiro internazionale, poi esposta durante l’ultima edizione dell’AI Festival, analizzando ben 100 casi in cui la tecnologia del momento è stata utilizzata in ambito sportivo. Le curiosità emerse? In primis che, nel 29% delle situazioni, l’AI è stata utilizzata per stilare programmi di allenamento ad hoc e, allo stesso tempo, che gli sport, anzi i campionati più influenzati dall’AI Euphoria sono l’NFL, l’NHL e la Major League Soccer“. Ulteriori spunti sullo scenario a tema intelligenza artificiale e sport provengono da Francesco Elmi, AI Expert con esperienza anche nel mondo sportivo: “L’AI è una culla di opportunità. L’unica cosa che ci può dividere o allontanare da essa è il coraggio di osare perché le potenzialità messe a disposizione sono davvero innumerevoli. In primo luogo, in ottica medicina sportiva. Infatti, avatar e assistenti virtuali di ultima generazione possono velocizzare i processi di analisi, scansionando gli atleti nel vero senso della parola. In questo modo, in supporto a medici e operatori del settore in carne ed ossa, potremo, anzi possiamo scovare con anticipo eventuali problematiche e salvaguardare il benessere e la vita degli atleti. Ma non è tutto perché l’AI funge anche da ponte “inclusivo“, supportando, ad esempio, a 360° i ragazzi sordi che vogliono mettersi in gioco e approcciare una nuova disciplina. Per ultimo, ma non meno importante, ricordo con molto piacere una case history made in the USA, anzi in Canada e, nello specifico, a Toronto. Nello specifico, i ricercatori della Toronto Metropolitan University (TMU) hanno condotto uno studio contenente spunti e consigli a supporto di osservatori e direttori sportivi. Nello specifico, le scoperte dei ricercatori evidenziano come l’intelligenza artificiale possa aiutare i professionisti del settore, in fase di selezione e scelta delle matricole o rookie, a concentrarsi maggiormente sulle prestazioni di un giocatore piuttosto che sulle caratteristiche fisiche che potrebbero influenzare involontariamente le decisioni“.
Il viaggio alla scoperta dell’AI Euphoria che sta attualmente influenzando il mondo sportivo prosegue con il website UK Tech News che focalizza l’attenzione sul tennis e sul torneo di Wimbledon. Al fine di garantire ai fan un’esperienza ancora più emozionante, è stato lanciato un assistente AI interattivo, disponibile sui principali dispositivi. Grazie a questo progetto, gli appassionati potranno conversare con il virtual assistant, chiedendogli informazioni e analisi in tempo reale durante le partite. Ciò ha reso l’experience in generale ancora più unica e irripetibile. Per ultimo, ma non meno importante, ecco l’hockey grazie all’approfondimento redatto da Tech Informed sui San Jose Sharks. A questo proposito, il team che milita nella National Hockey League ha intenzione di sfruttare le potenzialità dell’artificial intelligence per analizzare schemi e tattiche di gioco. Ogni analisi riporta poi, sotto forma di dati, l’efficienza di ogni strategia di attacco e difesa e, in seguito, gli allenatori possono eventualmente modificare i loro schemi con l’obiettivo di raggiungere obiettivi ambiziosi e tagliare traguardi prestigiosi. In conclusione, una precisazione fondamentale: l’AI non è e non sarà mai un sostituto dei talent scout, dei preparatori atletici o degli allenatori, ma un valido aiutante capace di perfezionare il lavoro quotidiano.
Giacomo Beretta
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