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Mirko Taccola: “L’Inter può aprire un ciclo in Italia. Allegri spesso nell’occhio del ciclone, ma i risultati in questi anni sono sotto gli occhi di tutti”

News.Superscommesse.it ha raggiunto in esclusiva Mirko Taccola, ex difensore dell’Inter negli anni ’90. In quest’intervista, l’attuale allenatore della Sammaurese, club di Serie D, ha dato il suo parere sul percorso dei nerazzurri e sui suoi due ex compagni di squadra Simeone e Allegri.

La tua carriera da calciatore è stata legata all’Inter, dal debutto in A a 18 anni con il Pisa alla breve militanza con i famosi derby disputati. Pensi che l’eliminazione dalla Champions macchi la stagione nel suo complesso o il dominio in campionato è tale da far passare come un episodio la notte di Madrid? In Champions si sarebbe potuta fare strada considerando che lo scudetto è in pugno da tempo…
“Il mio pensiero è che a livello europeo il calcio italiano non sia ancora pronto per primeggiare. È vero che l’Inter ha fatto la finale lo scorso anno, ma lo è anche che ci sono diversi campionati più attrezzati del nostro. (…) È un vecchio problema, non dipende dall’Inter o dalle altre squadre che sono state eliminate, ma dalla competitività della Serie A. In Italia la squadra di Inzaghi è andata via con un filo di gas, di fatto non c’è stata storia fin dall’inizio, lo strapotere è stato assoluto e mi sento di dire che la storia potrebbe ripetersi anche il prossimo anno. Ma in Champions serve di più”.

Al Pisa sei stato compagno, in due momenti diversi, di Simeone e Allegri. Sei rimasto in contatto con loro? Da tecnico sono fonte di ispirazione come gestione del gruppo o dal punto di vista tattico? Che idee ti sei fatto delle critiche ad Allegri?
“(…)Stiamo parlando di due allenatori di livello assoluto, che però da calciatori erano due bei “personaggi”, con un carattere molto forte. Ripensandoci, non avrei immaginato che potessero fare una carriera di questo spessore come allenatori. Sono stati molto bravi, ma sono molto diversi a livello gestionale. Allegri ha fatto più gavetta rispetto a Simeone, in comune hanno la capacità di tenere in pugno in gruppo squadra, qualità fondamentale per un allenatore. Poi, a livello tattico,ognuno ha le proprie idee, Max è spesso nell’occhio del ciclone, ma quello che ha fatto in Italia con i tanti scudetti vinti e pure in Europa con le due finali di Champions raggiunte è sotto gli occhi di tutti”.

 

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