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Mariangela Liotta e il Kenpo Karate: “disciplina adatta a qualsiasi profilo psicologico”

Mariangela Liotta, dott.ssa in Scienze Motorie e Sportive, Chinesiologo, istruttore in Attività sportiva , ginnastica finalizzata alla salute ed al fitness (esercizio correttivo), Trainer di Ginnastica Posturale, è maestra III Dan Kenpo Karate, disciplina non codificata origine Giappone che si caratterizza per la miscela tra Karate tradizionale Ju Jitsu, Aikido che prevede l’acquisizione di tecniche di braccia e gambe prediligendo quelle in elevazione e rotazione. Le stesse potranno essere usate liberamente a seconda dell’attacco ricevuto e indirizzate in qualsiasi punto volto, nuca, busto, arti! Il programma inoltre prevede la conoscenza dell’uso di almeno un arma antica giapponese , Katana, say, tonfa, bo(bastone), nunchaku. L’efficacia delle abilità tecniche raggiunte è oggetto di verifica attraverso il Tameshiwari ( tecniche di concentrazione e rottura) su materiali di varia resistenza, tavolette, tegole etc.

Atleti durante una sequenza di allenamento

La sua  propensione all’insegnamento di tale disciplina in tutte le sue varianti – spiega la Liotta – “ha le proprie radici nella volontà della condivisione e nella scoperta per ognuno dei propri punti di forza , da dove partire per un costante ricerca del miglioramento di se stessi, valorizzandone ogni aspetto, ogni essere è una fonte di ispirazione per il proprio cammino. Insegnare l’arte del combattimento è un onore per chi lo fa con obiettivi legati al miglioramento psicofisico del discente, la passione verso questi valori mi porta ogni giorno a guardare l’altro con una pensiero basato sulla psicologia positiva”.

“Sono naturalmente presenti – aggiunge l’istruttrice presso  la Polisportiva Libertas Delta (Venetico) dei maestri  Bruno Capurro e Mariangela Liotta – in programma le proiezioni che consentono l’atterraggio dell’uke( avversario nell’allenamento). A seconda del livello di competenza raggiunto soprattutto per la donna si potrà applicare la tecnica corretta(non avendo conoscenza preventivamente del tipo di attacco che si riceverà… (presa, bloccaggio, attacco con arma …)sarà dunque necessario indirizzare la difesa personale al divincolamento e singola o al massimo doppia tecnica di stordimento che agevolino la fuga( non è mai consigliabile. Il confronto con l’avversario soprattutto se uomo) . L’effetto sorpresa, la velocità e la precisione della tecnica saranno gli elementi che faranno la differenza nella difesa personale.

“La difesa personale è soprattutto uno stato d’animo che si sviluppa attraverso la presa di coscienza delle proprie capacità ed efficacia. Non può limitarsi alla tecnica giusta per un attacco precostituito. La fattispecie che potrebbe realizzarsi è assolutamente casuale e quindi è necessario un bagaglio tecnico vario, completo, efficace e automatico. Tutto ciò attraverso l’allenamento costante. Credo di essere stata esaustiva. Ma per qualsiasi altra informazione rimango a sua disposizione. E’ disciplina è adatta a qualsiasi profilo psicologico , migliorando l’autostima e l’autoefficacia, sviluppando la propensione ad un ragionamento riflessivo/meditativo, acuendo le capacità attentive e di focus. Nello specifico in applicazione alla difesa personale la consapevolezza e presa di coscienza dei propri punti di forza e debolezze attiva quella capacità neurale relativa all’immediatezza nel problem solving, instaurando un loop di prontezza e agilità mentale. Non può esistere difesa personale senza la conoscenza delle tecniche proprie della disciplina, così come senza un graduale adattamento al combattimento ( unico modo che ti porta a non andare in panico rispetto ad uno schiaffo, un pugno, una presa al collo)”

Seppur non attualmente in federazione, la Mariangela Liotta è anche arbitro internazionale sia per gli sport da ring che per il settore Kata e kobudo(maneggio delle armi). “Arbitri – spiega – ci si diventa innanzitutto con la maggiore età, bisogna essere atleta o ex atleta, fare tanti corsi di formazione, aggiornamenti anche annuali, praticare attività di affiancamento e poi si ottiene la titolarità del ruolo” .

In conclusione afferma:  “Mi dedico alla preparazione fisica propedeutica iniziando dai più piccoli che saranno i futuri adulti, insegnando loro l’importanza del benessere fisico e psichico, preparazione atletica sport specifica da combattimento, Personal Training in ambito fitness, Posturale/Correttiva in un’ottica olistica di Lifespan ricercando costantemente la competenza necessaria al continuo miglioramento seguendo le Evidence Based Training. Dal cassetto dei desideri emergerà ciò per cui  continuo a dedicare il mio tempo: preparazione, aggiornamento, professionalità : un nuovo progetto che unirà due mondi lontani ma paralleli la fitness e lo sport!”

 

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