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JESSICA SCHILLACI, “SOLO IO POSSO SCRIVERE DI TE” – IL 25 SETTEMBRE PRESENTAZIONE LIBRO SUL PADRE TOTÒ

GIOVEDI 25 SETTEMBRE ore 18, Salone delle Bandiere, Palazzo Zanca Piazza Unione Europea, con il patrocinio del Comune di Messina, Assessorato allo Sport, presentazione del libro di Jessica Schillaci:

‘Solo io posso scrivere di te” Cairo Editore 

Dialogano con l’autrice Piero Mazzù e Letizia Lucc

A un anno dalla scomparsa dell’eroe di Italia ’90, la primogenita ne traccia un ritratto intimo e franco.

Dai giorni più belli a quelli sofferti della malattia emerge, ancora una volta, la figura di un uomo normale con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti: “Ha segnato all’ultimo il suo gol più bello”

Quei “silenzi che parlavano più di mille parole”, l’amicizia troppo breve con Roberto Baggio, le uscite a Palermo da persone comuni, al minigolf dell’Oceania, all’osteria tra via Serradifalco e via Dante.

I giorni felici a Messina e a Torino e gli ultimi quelli di un lungo e sofferto addio. 

C’è questo e tanto altro nelle 240 pagine del libro “Solo io posso scrivere di te”, edito da Cairo, in cui Jessica Schillaci, racconta il padre Totò.

Sì, soprattutto il padre più che l’eroe delle “notti magiche”. Un ritratto intimo dal quale emerge, ancora una volta, la figura di un uomo normale, con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti.

La figlia, oggi trentasettenne, nata dal primo matrimonio del bomber di Italia ‘90 con Rita Bonaccorso, traccia un profilo franco di un papà che ha sempre e comunque amato. Nonostante qualche passaggio a vuoto, nonostante qualche errore che la stessa Jessica non esita a rimproverargli. Non solo i tradimenti alla stessa Rita, già peraltro confessati in passato da Schillaci. 

Ma anche qualche difetto di valutazione, come quando si parla dell’amicizia nata sul campo e proseguita fuori con Baggio, ma forse durata troppo poco: “Peccato si siano persi col tempo. Penso che per papà sarebbe stato meglio frequentarlo di più. Mi sembrava una persona così equilibrata, così legata ai valori come la fedeltà e la famiglia. Questa almeno, è l’impressione che mi dava. Papà avrebbe avuto bisogno di più persone così accanto a lui”

 

 

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