Igli Vannucchi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni della testata sportiva News.Superscommesse.it. L’ex calciatore ha parlato del passato e del presente dei club che hanno fatto parte della sua carriera e dell’attualità calcistica. Di seguito il parere di Vannucchi su Empoli, Salernitana e Spezia, le squadre a cui è più legato, sull’acquisto di Dzeko da parte della Fiorentina e sulla nuova guida tecnica dell’Inter: Cristian Chivu.
Ighli Vannucchi, lei ha giocato in tante squadre. Per questo motivo, le chiedo quella che più le è rimasta dentro.
“Diciamo che l’Empoli è stata la moglie e la Salernitana l’amante. Queste sono state le due squadre più importanti della mia carriera. Con la Salernitana ho vissuto il mio primo anno di Serie A, con l’Empoli ho avuto il mio sviluppo come calciatore, fino a raggiungere degli ottimi livelli.
Però voglio aggiungere che personalmente ho costruito e mantenuto un ottimo rapporto con la gente di La Spezia. Lì ci sono stato un anno e mezzo ed ho raggiunto un triplete storico, a livello di Serie C. Ripeto, ancora oggi, conservo un bellissimo rapporto con quella gente”.
La Fiorentina ha scelto Džeko: nonostante l’età, è un giocatore integro fisicamente e che ha disputato più di 50 partite nella scorsa stagione. Si tratta del rinforzo ideale per la Viola, che farà di tutto per trattenere Kean, clausola permettendo?
“Si tratta di un ottimo elemento, che andrà a supportare la rosa gigliata nelle varie competizioni che avranno durante l’anno. A quell’età lì, però, qualche difficoltà nel gestire tante partite si può avere, nonostante un tasso di maturità, come uomo e come calciatore, altissimo. Quindi, credo che andrà anche preservato ed utilizzato per tappare alcune situazioni.
Su Kean dico che deve assolutamente restare: ho tanti amici fiorentini e sarebbe bellissimo che potesse rimanere”.
L’Inter si affida a Cristian Chivu: senza voler dubitare assolutamente delle sue qualità, è un azzardo averlo portato in una piazza così importante fin da subito?
“Non credo, nel senso che tanto ormai gli allenatori son tutti preparatissimi fin dalle prime armi. Poi conosce bene la piazza perché ci ha giocato. La problematica, semmai, è un’altra: il fatto di venire da un anno molto deludente richiederà di lavorare molto sulla testa dei giocatori, e questo non sarà facile. In questa stagione, l’Inter è arrivata a Roma diverse volte, ma il Papa non è mai riuscito a vederlo. Ma ho piena fiducia nel tecnico rumeno, anche sotto questo aspetto”.