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Covid19, 3 febbraio | Scende il contagio in Sicilia. A Messina 123. Tortorici blindata

Sono 886 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia. su 24.130 tamponi processati con una incidenza di positivi pari al 3,6%, tasso che torna a scendere rispetto a ieri. La regione torna ad essere la sesta in Italia per contagio dopo il boom di eri che l’avevariportata in testa. Il massimo contagio spetta alla Lombardia con circa il doppio dei contagi siciliani seguita da Campania, Lazio, Emilia Romagna e Puglia.   Le vittime sono state 34 nelle ultime 24 orr

La situazione nelle nove province

La distribuzione nelle province vede Palermo 345,  Catania 186,  Messina 123, Trapani 70, Caltanissetta 63, Agrigento 40, Siracusa 33, Ragusa 13,  Enna 13.

La situazione negli ospedali

Negli ospedali tornano a diminuire i ricoveri che adesso sono 1.510 in questa eterna altalena di numeri; ovvero 10 in meno rispetto a ieri ma scendono anche quelli in terapia intensiva che sono 193, ben 9 in meno rispetto a i

Covid19, scatta una nuova zona rossa in Sicilia, Tortorici blindato fino al 15 febbraio

 

Cambia il piano vaccinale

Cambiare il piano vaccinale in funzione della nuova situazione determinata dalla distribuzione e dall’arrivo di altri sieri. Operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale dei presidi residenziali per anziani (già raggiunti in questo primo mese di vaccinazioni) e avanti tutta, ora, con le persone di età avanzata. A seguire i servizi essenziali: insegnanti ed il personale scolastico, forze dell’ordine, personale delle carceri e dei luoghi di comunità. Resta confermata, secondo quanto si apprende, la lista delle priorita’ indicate a dicembre nel “Piano strategico”. E’ l’idea di modifica del piano vaccinare indicata nella cabina di regia Stato regioni di oggi.

La virata sulle cure con le monoclonali

Ma il rallentamento del piano vaccinale porta anche ad un cambio di strategia. Adesso si deve puntare più del rpevisto sulle cure. Dopo la Germania, anche l’Italia sembra andare nella direzione di un via libera alle terapie anti-Covid con anticorpi monoclonali in un utilizzo di emergenza. Una decisione definitiva non è stata ancora presa, ma il ministro della Salute Roberto Speranza sarebbe in ‘pressing’ sull’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per accelerare l’approvazione di questi farmaci e proprio oggi si è riunita anche la Commissione tecnica scientifica dell’Aifa per esaminare i dati disponibili sui monoclonali.

La posizione dell’Agenzia italiana del farmaco

“Sono dati promettenti, ma non conclusivi e domani – ha fatto sapere il direttore generale Aifa Nicola Magrini – avremo un’audizione delle ditte per condividere dati non ancora pubblicati di notevole interesse come approfondimento e faremo una valutazione”. Sempre domani, dopo l’incontro con le aziende, la Commissione tecnico-scientifica Aifa, ha aggiunto, “si esprimerà sulle modalità di utilizzo nell’ambito del Servizio sanitario nazionale e si potranno così stabilire le categorie di pazienti per cui sono indicati e utilizzabili gli anticorpi monoclonali”. I tempi sembrano dunque stringersi ed in merito al costo delle nuove terapie il governo italiano, ha precisato Magrini, “ha individuato un fondo e quindi abbiamo una disponibilità per coprire diverse decine di migliaia di pazienti”.

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