Dopo diversi anni di dilettantismo, il Messina era riuscito ad agguantare la serie C con una cavalcata trionfale, trascinata sul campo da Mimmo Aliperta e con il direttore Cocchino D’Eboli nella stanza dei bottoni, unitamente a Di Santo.
Una compagine costruita per vincere e divertire. Così è stato. Era la stagione 2020/21. In piena pandemia, il Messina riuscì a regalare ai propri tifosi l’unica grande gioia della gestione Sciotto.
Raggiunto telefonicamente, Domenico Aliperta, presto sposo, ricorda con grande trasporto quell’annata.
” Il nostro campionato fu caratterizzato da sacrifici costanza e professionalità. Abbiamo affrontato ogni partita per vincere e per regalarci e regalare un sogno. Eravamo ben organizzati e Del Regno in quell’anno fu capace di sopperire a diverse lacune. Bravo a gestire i pochi momenti negativi, questo grazie anche a Cocchino D’Eboli, un direttore in grado di agire sul mercato con competenza magistrale e di sostituire gli infortunati con grande arguzia.”
Aliperta è un fiume in piena: ” bravissimo anche mister Novelli, meticoloso nelle scelte e capace di costruire un gruppo eccezionale, in grado di remare tutto verso la stessa direzione. Una famiglia.”
Perché non si è continuato verso la stessa strada nel torneo successivo?
Credo che il presidente non si fosse sentito l’artefice principale di tale vittoria e che, quindi, abbia voluto cambiare rotta.
Negli anni successivi solo salvezze striminzite e per ultima la retrocessione….
“Credo che i campionati debbano essere affrontati per vincere. Vivacchiare porta a brutte sorprese. Ho sperato sino all’ultimo istante in una salvezza del Messina. La squadra sembrava lottare, purtroppo il responso del campo è stato drammatico. Certamente non si doveva arrivare a questo punto.”
Domenico Aliperta, capitano in campo e fuori.