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Ultras Messina | Alla ricerca dell’unità di intenti. (Documento club)

Proprio nei giorni del ricordo della fantastica promozione in serie A, il mondo Ultras cerca di compattarsi e di esprimere un sentimento comune. Come ricordato in altre occasioni, solo un pensiero comune, un movimento compatto può portare avanti l’intento di risalire i gradini sempre più alti per riportare il calcio messinese ai livelli professionistici, lo diceva Scoglio ma persino Mutti: “una fantastica cavalcata in un ambiente straordinario che fu determinante per raggiungere la promozione”. E per “ambiente” il tecnico della promozione intendeva tifosi (tutta la città e la provincia), stampa, società e squadra. Certo, la compattezza dell’ambiente era stata agevolata dal lavoro fatto negli anni precedenti dal presidente Aliotta con i suoi collaboratori mentre nei media, alcuni personaggi chiave riuscivano a coinvolgere le folle così come ai tempi del Messina di Massimino.

Oggi, i club sembra abbiano recepito nuovamente quel messaggio, tutti uniti si vince, anche quando si perde. Questo è il messaggio che i club, anzi gli Ultras dovrebbero sempre portare con sè e trasmetterlo a chi ultras non è, ma solamente un tifoso o un’amante della propria città, delle proprie origini. Poi, Messina rappresenta una vasta provincia, quella provincia che, forse, troppo spesso erroneamente viene dimenticata, così non fu ai tempi di Aliotta e Franza che attraverso un progetto di marketing e sportivo coinvolsero cittadine e paesini facendoli sentire messinesi, più vicini alla città, investendo in “scuole calcio” e rendendo partecipi anche i commercianti dell’entroterra messinese. Questo grazie al buon lavoro fatto anche dai più modesti collaboratori di Aliotta.

Adesso, il problema principale è trovare compattezza e convincere anche quella classe politica che negli ultimi 12 anni almeno, non ha speso nulla in favore dello sport in generale e del Messina in particolare, a differenza di quanto succede in altre città anche più piccole e persino con tanti problemi come la nostra città. Sminuire l’importanza dello sport, mirato alla socializzazione, alla salute fisica, sarebbe l’ennesimo errore, l’ennesimo segnale errato di chi amministra  e che la città potrebbe far pagare alle generazioni future.

Gli Ultras sono stanchi, stanchi di arrivisti, di falsi profeti, di imprenditori farlocchi, di false promesse e di non essere aiutati da amministratori votati ma sordi quando si parla di sport, un bene comune.

Su questo argomento quattro Club Organizzati della curva Sud hanno inviato alle redazioni un documento che riportiamo fedelmente:

“Il calcio non è solo uno sport. Il calcio è passione, è gioia, è tristezza. Il calcio è amore, follia, rabbia. A Messina il calcio è storia, è appartenenza, è sentirsi parte di un unico corpo: a Messina il Messina è vita. È ormai diventato fondamentale chiarire che a Messina non basta appropriarsi di uno stemma e/o di una sigla per meritare la gloria che conserva dentro, e continuare (sarebbe meglio dire sperare di continuare) la Storia calcistica di Messina.

Il calcio è della gente e puoi essere Storia solo quando la Città ti segue, quando i gradoni dello Stadio sono colmi di urla e colori, quando la gente sente la maglia cucita addosso. Maglia è singolare e a Messina deve essere così. Punto. Due sono tantissime e sostanzialmente inutili e a dirlo sono i fatti. Con queste premesse i sottoscritti Gruppi della Curva Sud chiedono:

 1) alla Città di essere, insieme a noi, espressione di una volontà di unicità e serietà per il nostro Messina.
2) ai mass media di evitare questa continua “puntata al cavallo vincente” (che di vincente non ha proprio nulla) ma di essere costante pungolo e cassa di risonanza per portare la Città all’ottenimento dell’unico risultato possibile di questa partita.

3) al Sindaco Cateno De Luca e alla Giunta che egli rappresenta, ed in generale alla politica messinese tutta di farsi finalmente, e in modo chiaro e definitivo, garante di un progetto che porti a un unico Messina: senza sigle, solido, forte economicamente, moralmente ed eticamente affidabile. Una società sportiva che sia finalmente degna dei nostri colori e della nostra Storia, che possa essere riferimento per lo sport cittadino e unico fruitore sportivo degli stadi.

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In attesa che si realizzi tutto questo i firmatari gruppi ultrà della Curva Sud si auto-sospendono e non seguiranno in futuro nessuna delle squadre che oggi si fregiano, portando solo inutili divisioni, del nome e della storia del Messina, auspicando che in tempi brevissimi tutte le componenti utili e necessarie inizino a lavorare seriamente per un unico progetto calcistico cittadino. Solo allora la Sud tornerà a difendere l’onore della maglia giallorossa”.

Gioventù Giallorossa, Testi Fracidi, Uragano Cep, Fedelissimi