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Per Giampilieri, Salvatore gioca ancora.

Sono trascorsi 12 anni dalla tragedia di Giampilieri e Scaletta. Un’alluvione che ha spazzato via tutto quello che si è trovato intorno, non avendo pietà. Decine di morti e feriti e un senso di devastazione anche dentro l’anima di chi ha vissuto quei terribili fatti.
In quella tragica giornata, Simone Neri eroicamebte salvava otto persone una dopo l’altra, stremato, nel tentativo di portare in salvo una bambina veniva sopraffatto da un muro che spegneva la sua vita, ma non la sua luce, A poche centinaia di metri,un ragazzo di quarant’anni andava incontro alla stessa sorte del suo concittadino, Salvatore Zagami. Ragazzo che non si tirava mai indietro quando c’era da lavorare e dare una mano alla famiglia. Quella sera ad aver bisogno di lui era la sua fidanzata, Salvatore non esitando tentò di fare l’impossibile, ma venne stritolato dal fango. Altruista come sempre, perché lui era così, prima gli altri. Il suo unico svago era giocare a calcio, mai una parola di troppo, mai un litigio. Mite e onesto, a Salvatore bastava poco per sorridere. Da buon difensore, stavolta non è riuscito a chiudere i varchi. Sembrava un ragazzo d’altri tempi, non aveva la patente, ma non si perdeva d’animo e mulinava chilometri.
Nessuno dimenticherà il suo sorriso malinconico, la sua educazione e la sua voglia di giocare a calcio.
Una cosa è certa, Salvatore Zagami, nel cuore di tanti, continua a giocare ancora per i campi di Giampilieri e in tutta la città di Messina con la sua maglietta verdearancio e il numero 6 sulle spalle.