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Lite giudiziaria tra Acr Messina e Giacomo Modica | Il tecnico squalificato per quattro mesi e multato

Per 4 mesi non potrà sedere in panchina ed è stato anche condannato a pagare duemila euro di multa. Arriva a sorpresa la notizia della squalifica di Giacomo Modica, tecnico della Vibonese, inibito per 4 mesi dalla Commissione Disciplinare del Settore tecnico della Figc.

Quanto accaduto risale alla stagione 2017/18 quando il tecnico allenava in serie D l’Acr Messina.

Lo stesso si era rivolto al Collegio Arbitrale dichiarando di non aver incassato un assegno di 2000 euro da parte della società Acr Messina, che poi è risultato essere regolarmente incassato ed estinto, in base a ciò che si legge nel Comunicato numero 192.

Giacomo Modica ha imputato “l’esclusiva responsabilità dell’omessa segnalazione dell’incasso di 2mila euro al proprio legale, producendo una dichiarazione con la quale lo stesso legale si assume la responsabilità di quanto richiesto dal Collegio arbitrale”.

Ma la Commissione disciplinare scrive che “dalla dichiarazione del legale si evince soltanto che l’avvocato di Modica si è limitato a riportare il contenuto dei documenti che gli erano stati consegnati dallo stesso allenatore” e aggiunge inoltre che “la memoria presentata al Collegio Arbitrale (che contiene la richiesta della somma di 4mila euro) è sottoscritta anche dal deferito, che pertanto ne ha fatto proprio il contenuto” e che “la posizione del deferito è contraddittoria, in quanto in precedenza lo stesso aveva dichiarato alla Procura federale di essere incorso personalmente in errore”. In ogni caso “il deferito – si legge ancora nel Comunicato numero 192 – ha sempre insistito nella pretesa di pagamento, anche dopo che la società gli ha dimostrato il regolare incasso dell’assegno in data 30 aprile 2018”. Tra l’altro, voci di corridoio dicono che, notato l’errore, al tecnico fosse stata offerta la possibilità di fare un passo indietro per non incorrere in sanzioni.

Quindi, la Commissione Disciplinare del Settore tecnico lo ha ritenuto responsabile dell’addebito contestato e gli ha inflitto la sanzione della squalifica per 4 mesi e duemila euro di ammenda.