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Giancarlo Padovan: “Italia in difficoltà in ogni reparto. Fonseca al Milan? Scelta più infelice non poteva esserci” 

Sul cammino dell’Italia nell’Europeo di Germania e non solo si è espresso Giancarlo Padovan in quest’intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di News.Superscommesse.it. In questo particolare estratto, il giornalista si sofferma sulle potenzialità degli Azzurri di Spalletti e sul mercato del Milan, che intende puntare su Fonseca come guida tecnica per la prossima stagione.
Giancarlo Padovan

Parere comune è che per capire fin dove potrà arrivare l’Italia bisogna aspettare di capire come si classificherà nel girone per vedere gli incroci del tabellone. Ma confermarsi sarà difficile. E c’è anche l’equivoco Chiesa seconda punta, come nella Juventus…
“Della difesa abbiamo detto, ma in quest’Italia vedo difficoltà in tutti i reparti, attacco compreso. Dicono tutti che Scamacca sia in formissima, ma non l’ha messa dentro neppure in amichevole. E in un Retegui formato Schillaci a Italia ’90 credo poco. Ha ragione Mourinho quando dice che questo gruppo non ha valori assoluti. Sicuramente anche Chiesa è uno dei punti interrogativi, soprattutto se venisse schierato come seconda punta. La Nazionale di Mancini era superiore a questa, pur non essendo fortissima. Almeno però “ci credeva”. Quella di Spalletti non mi dà questa impressione. Mi spiace per il ct perché è un grande allenatore ed è stato costretto ad assemblare la squadra in fretta proprio per colpa di Mancini, ma non sono ottimista. Passare il girone sarebbe già un buon risultato”.

In casa Milan regna la perplessità. I tifosi non sono entusiasti di Fonseca, nessuno parla in società e non c’è chiarezza sul ruolo di Ibrahimovic. Sul mercato il primo rinforzo può essere Zirkzee. Un centravanti “associativo” può essere l’erede di Giroud?
“Credo che l’acquisto di Zirkzee sarebbe molto utile al Milan sul piano tattico.(…) Bisogna però capire se il Milan accetterà di pagare i 15 milioni di commissione che chiede l’agente. Si rifiutarono per Thuram e non è detto che adesso lo facciano, la società ha questo principio. Quanto all’allenatore, una scelta più infelice di quella di Fonseca non poteva esserci. Sento dire che a Roma ha fatto bene, invece ha fallito arrivando quinto e settimo senza raggiungere finali e senza convincere sul piano del gioco. Ha pure fatto sei cambi in una partita… Anche in Francia è andato male, non riuscendo neppure a qualificarsi per la Champions, obiettivo invece centrato dal tanto vituperato Tudor, che alla Lazio ha avuto il coraggio di dimettersi una volta capito che il club non l’avrebbe accontentato sul mercato. Davvero fatico a spiegarmi la decisione del Milan di puntare su Fonseca. Se è stata la prima mossa di Ibrahimovic è la conferma che non ci si inventa dirigenti da un giorno all’altro, neppure se si è stati grandi giocatori”.