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Arti Marziali | Giuseppe Vincitorio “Il Kung Fu non solo arte marziale, uno stile di vita”

Giuseppe Vincitorio si avvicina alle arti marziali grazie al padre, appassionato anche lui di Kung Fu. “All’età di 9 anni – racconta – entrai nella palestra in cui avrei passato tutti gli anni seguenti della mia vita. Da quel giorno capii che la mia vita sarebbe potuta cambiare, che sarei riuscito a poter dare quei calci volanti che mi sembravano impossibili. Così iniziai il mio percorso, cintura gialla, arancione, verde, blu, marrone e poi nel 2018 cintura nera, sostenuta davanti una commissione esterna alla mia scuola, presieduta da altri maestri di arti marziali (tra cui un maestro di kung fu) e il presidente coni provinciale. In tutto ciò il mio percorso non è finito, anzi è solo un piccolo giardino”.

Cintura nera 1 Dan di Kung Fu Wu Tao Yin, Vincitorio ci spiega che “l Wu Tao Yin è uno stile di Kung Fu. Le parole Kung Fu hanno un significato molto antico e sono molte le teorie della sua derivazione. Tra le teorie più diffuse è quella che la parola “Kung Fu” fosse un titolo, un titolo dato al monaco che riusciva a pregare per più tempo, grazie anche ai suoi allenamenti. Non resto a parlare della storia del Kung Fu poiché troppo lunga, si parla di una della arti marziali più antiche, oltre 2000 anni di storia, tra monaci, imperatori, generali, maestri e con Mao Tze Tung anche censura. “WU TAO YIN” significa invece “la VIA (tao) del COMBATTIMENTO (wu) INTERIORE (yin). Come appunto possiamo supporre dal suo nome non è una semplice arte marziale che si basa sul combattimento corpo a corpo tra due combattenti, ma mira prima di tutto al miglioramento di se stessi. Questo deve essere insegnato soprattutto dal maestro, indirizzando i suoi allievi su questa strada, a volte dura, con sacrifici, ma che alla fine viene tutto ripagato. Lo stile che pratico è uno degli “stili con dei 5 animali”, in tutto il mondo del Kung Fu esistono svariati stili di animali: drago, aquila, giaguaro, cane, mantide religiosa… nel mio sono presenti tigre, orso, scimmia, serpente e gru. Ognuno di questi rappresenta una virtù, un’abilità; ad es. l’orso è un animale possente e poco agile infatti troviamo in questo stile molte gomitate o calci bassi (altezza ginocchio o cintura) invece la scimmia rappresenta l’agilità, piena dei suoi calci volanti, spazzate a terra e tecniche acrobatiche e così via. Quindi ogni animale ha un suo stile che va anche a modificare lo stile dell’atleta stesso durante un combattimento. Personalmente nel mio stile di combattimento c’è una profonda impronta dello stile della tigre, con la sua forte stabilità nelle gambe, con il mantenimento di posizioni basse e affondi e calci felini e possenti, e della scimmia, con i suoi calci volanti e in girata a rotazione. Ma oltre a questo c’è molto di più, per esempio il comportamento che un atleta di Kung Fu deve avere, come d’altronde tutti gli atleti di arti marziali, è che quest’arte deve essere usata solo come ultima difesa ma anche metterla a disposizione del prossimo, soprattutto se più debole. Il Kung Fu non si ferma ad essere un’arte marziale fine a se stessa e basta, ma è un vero e proprio stile di vita, e come disse un monaco Shaolin “non basta una vita sola per comprenderlo.”.

Quest’anno causa Covid una stagione da dimenticare. “La mia tabella di allenamento – racconta l’atleta – è solitamente di 5 giorni settimanali (poi dipende dai periodi di allenamento, cioè se si è in pre-gara o da cosa si allena…) e mi sono visto stravolgere tutto. Ma è un sacrificio che siamo disposti a fare, continueremo ad allenarci in casa, al parchetto sotto casa fin quando tutta la situazione non si sarà calmata e di fronte a tutte le vite perse per questo male, non dobbiamo e non possiamo lamentarci”.
Tanti i benefici che porta questa disciplina a coloro che praticano, “partendo dallo stretching, poiché senza questo è particolarmente difficile poter praticare. Questo poi porta a molteplici benefici come una minore probabilità di subire un infortunio e aumentare la dispensa di ossigeno. Poi ancora sotto il punto di vista muscolare c’è un aumento di forza e ingrossamento della massa muscolare. Per altre capacità condizionali parliamo di un miglioramento di equilibrio seguita poi da precisione, parlando sempre nell’ambito delle arti marziali, quindi di pugni, calci ecc. sul piano fisiologico porta benefici soprattutto alla postura, e ultimamente sono molto i ragazzi che assumono posture sbagliate, dato dallo studio, dal male atteggiamento del corpo o dall’umore. Infatti porta benefici anche su quest’ultimo aumentando la fiducia in sé stessi, la stima, con una diminuzione dell’ansia. Poi incontriamo anche un miglioramento dei riflessi. Come abbiamo visto i benefici non sono solo fini allo sport ma sono benefici atti a migliorare la vita quotidiana di ognuno”.

Obiettivo principale futuro per Vincitorio è quello di continuare il percorso, conquistando altri gradi di cintura, magari diventare un ottimo maestro. ”Intanto – conclude – sono iscritto all’università alla facoltà di Scienze Motorie indirizzo Biosanitario, in questo modo riesco anche ad unire le due cose. Il sogno è quello di poter aprire un palestra e di portare il mio stile sempre più in alto”.